ALLEANZA NAZIONALE: IN FINANZIARIA NON CI SONO SOLDI PER L’ARNO
Matteoli, Migliori, Totaro, Bianconi, Cellai e Massai denunciano la demolizione giuridica, finanziaria e istituzionale del Piano per l’Assetto idrogeologico dell’Arno. In Provincia verrà presentata un’interrogazione
I fondi nella finanziaria ed i problemi dell’Arno. Alleanza Nazionale ha fatto il punto, in una Conferenza Stampa in Provincia di Firenze, su quanto investito dal Governo Berlusconi per mettere in sicurezza l’Arno e la situazione attuale. Il Senatore Altero Matteoli (capogruppo al Senato), i due parlamentari fiorentini di An: l’Onorevole Riccardo Migliori ed il Senatore Achille Totaro, con il Capogruppo di An in Consiglio Regionale Maurizio Bianconi, il Consigliere regionale della Provincia di Firenze Marco Cellai ed il capogruppo in Consiglio provinciale Piergiuseppe Massai hanno spiegato che nel novembre 2004 fu adottato dal Comitato Istituzionale il Piano per l’Assetto Idrogeologico per l’Arno.
Si tratta di uno dei 14 PAI, tramite i quali, l’allora Ministro per l’Ambiente Altero Matteoli pose l’Italia all’avanguardia in Europa nell’ambito delle opere di messa in sicurezza del territorio.
Imponenti opere per la sicurezza del Valdarno, del Casentino, di Firenze, dell’Empolese, dell’area pisana e del comprensorio Ombrone–Bisenzio da realizzare tramite la nuova idea della programmazione negoziata (accordi di programma coinvolgenti enti locali e privati) col cui schema si sono finanziati, dal 2001 al 2006, programmi di tutela delle risorse idriche in Toscana, impegnando la gigantesca cifra di ben 146 milioni di Euro a provenienza statale.
Oggi il Piano per l’Arno, cui erano previsti complessivi 200 milioni di Euro, di cui 100 statali, è lettera morta.
Nel novembre 2006 il Ministro Pecoraro Scanio firmò con la Regione un nuovo protocollo che ha nullificato il PAI per l’Arno.
Quando nel 2004 il PAI decollò furono subito disponibili 41 milioni di Euro a compartecipazione regionale.
Da allora il “nuovo” Ministero per l’Ambiente ha destinato all’Arno 7 milioni di Euro che, guarda caso, erano quelli previsti dalla Finanziaria del Governo Berlusconi all’interno dei complessivi 280 della Legge 183/89 previsti in Finanziaria..
Da allora, la prima finanziaria “Prodi” ha ridotto da 280 a 200 i milioni complessivi previsti dalla Legge 183/89 ma non ne ha ripartito le risorse (come annunciato all’On. Migliori, primo firmatario di un O.d.G. di impegno al Governo sull’Arno) non distribuendo alcunché di quanto previsto.
Dunque, il “Tesoretto” della Finanziaria Berlusconi 2006 è l’unica risorsa che il Governo Prodi ha destinato finora alle urgenti opere di messa in sicurezza del fiume, ancora più urgenti dopo il recentissimo studio del CNR sulle potenziali micidiali “bombe d’acqua” che renderebbero ancora più vulnerabile, che nel 1966, Firenze e la Toscana.
Non solo, l’applicazione del DLGS 154/06 nullifica il ruolo dell’Autorità di Bacino dell’Arno privilegiando le Regioni e le sole 2 Autorità per il Po e il Tevere, come strumenti normativi di intervento.
Denunciamo la demolizione giuridica, finanziaria e istituzionale del Piano per l’Assetto idrogeologico dell’Arno.
Il capogruppo in Consiglio provinciale Piergiuseppe Massai, ha annunciato, un’interrogazione in Provincia per sapere se l’ente ha preso contati con la Regione per fare il punto della situazione per la messa in sicurezza dell’Arno e per non far tornare il 4 novembre di 41 anni fa.
Il gruppo di Alleanza Nazionale