VIA LIBERA AL PIANO PROVINCIALE DI SVILUPPO
Approvati, dal Consiglio provinciale, gli indirizzi relativi al programma
Il Consiglio provinciale ha approvato con 22 sì ed 8 no gli indirizzi relativi all’aggiornamento del Programma provinciale di sviluppo. “Il Piano, nel corso di questi anni, ha cambiato fisionomia. Abbiamo teso a perseguire con più decisione, con più convinzione e anche con più determinazione una connessione effettiva con i più importanti strumenti di programmazione a disposizione dell’ente. Quindi, un piano provinciale – ha spiegato il vice Presidente Andrea Barducci – non solo e non tanto come atto importante a sé stante dell’Amministrazione ma anche come atto connesso agli altri strumenti di programmazione. Proponiamo che il Piano provinciale diventi uno strumento di mandato che preveda una sua verifica a metà mandato e, infine, una valutazione rispetto al raggiungimento degli obiettivi che con quel piano ci eravamo dati a fine mandato. Quindi un lavoro che riteniamo meglio organizzato e che non c’impedisce, qualora si determinassero delle condizioni straordinarie, d’intervenire con le caratteristiche di straordinarietà. Il Piano provinciale deve diventare un interessante strumento che accompagna il programma di mandato e, insieme al programma di mandato, viene valutato in base al raggiungimento degli obiettivi medesimi”. Calò (PRC) ha ribadito le critiche: “Con questo strumento, che non riguarda solamente l’aspetto socio-economico della Provincia di Firenze, viene tolta un’opportunità ed una prerogativa al Consiglio. L’assemblea, infatti, ha diritto di modificare ed integrare le scelte dell’Amministrazione provinciale. Inoltre, questo strumento fa pesare meno il ruolo di controllo e d’indirizzo del Consiglio. Questa variante, all’interno del Piano provinciale di sviluppo scippa, politicamente, l’opportunità al Consiglio di intervenire periodicamente per correggere l’agenda politica del governo locale”. Per Bassetti (UDC): “Questo Piano provinciale di sviluppo non può essere lo strumento operativo per la Giunta e per la maggioranza che amministra la Provincia di Firenze. Magari venisse realizzato! E’ una cosa impossibile. Nel 2005 quando ci fu presentato fummo critici. Lo siamo ancora, a poco più di un anno dalla fine del mandato. Fra un anno andremo a discutere dell’operato dell’Amministrazione, ci auguriamo che, di qui a un anno le cose migliorino. Per adesso, le perplessità rimangono tutte”. Per Targetti (PRC): “Esistono seri dubbi sulla modalità statistica con cui sono stati inseriti gli elementi sulla situazione anagrafica e sociale della Provincia. E mi riferisco, in particolare, alla situazione occupazionale. Siamo convinti anche noi che l’occupazione è aumentata. Ma è aumentato il precariato e sono aumentati i problemi per le donne che lavorano. Anche sulla gestione dei rifiuti la Provincia di Firenze deve fare una verifica, insieme alle Province di Pistoia e Prato, ed ascoltare la popolazione che non intende accettare o subire la costruzione di un inceneritore”. Per Gori (PD), infine: “La proposta è, non solo ragionevole, ma da accogliere con favore perché, fino a oggi, il piano provinciale di sviluppo veniva impostato su una griglia conoscitiva più o meno solida, ma che poi si calava nelle varie realtà locali per trarne esigenze; quasi tutte giuste, ma poi, elencandole, troppo numerose, troppo frastagliate, troppo diversificate. Oggi si tratta giustamente di individuare, invece, i fondamentali di medio periodo in un piano di sviluppo provinciale di mandato, intorno a cui organizzare sia il quadro conoscitivo che darà e dà il via all’azione, ma anche gli interventi selezionando, in modo più stringente, una caratterizzazione di lavoro per priorità”.