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LA PROVINCIA PER L’EMERGENZA SOCIALE E SALARIALE
Approvata mozione di PD, PRC, PdCI, SD e Verdi

Il Consiglio provinciale ha approvato, con 18 voti a favore e due contrari, la mozione sull’emergenza sociale e salariale firmata da PD, PRC, PdCI, SD e Verdi. Il documento: “Chiede agli organi di governo, nazionali e regionali, di adottare, ciascuno per le proprie competenze e attribuzioni, le necessarie misure legislative e normative tese a contrastare l’emergenza sociale e salariale, tenuto conto anche delle indicazioni contenute nella relazione denominata “Bilancio della realtà sociale” approvata dal Parlamento Europeo nel novembre 2007, dando priorità all’esigenza di: esercitare la più forte iniziativa politica e istituzionale per la chiusura dei contratti collettivi nazionali, già scaduti e non ancora rinnovati; adeguare, oltre le misure già stabilite, il livello delle pensioni minime, delle prestazioni assistenziali, dell’indennità di disoccupazione; diminuire il prelievo fiscale sui redditi da lavoro dipendente o da pensione, garantendone, al tempo stesso, l’esenzione dalle addizionali regionali e comunali; ridistribuire, a favore dei salari dei lavoratori, una quota rilevante e maggioritaria della produttività del lavoro; esercitare un’azione efficace per contenere prezzi e tariffe dei servizi pubblici, ivi compresi quelli locali; istituire, con legge dello Stato, il salario minimo garantito, fissandone l’entità in misura tale da consentire di far fronte alle esigenze di una vita dignitosa, adeguandolo periodicamente all’aumento del costo della vita; rendere cogente, con adeguate normative, il legame tra azioni di sostegno pubblico all’economia ed alla responsabilità sociale dell’impresa e gli obiettivi di sicurezza sul lavoro, il contrasto alle discriminazioni, la pari opportunità salariale. Garantire – conclude la mozione – il finanziamento degli interventi suddetti rafforzando la lotta all’evasione fiscale, adeguando, a livello della U.E., i prelievi dalle rendite finanziarie e perseguendo la riduzione della spesa pubblica, nei settori in cui il riordino delle competenze, a seguito dell’attuazione della riforma costituzionale, ha reso superflui apparati e strutture, perseguendo l’obiettivo di ridurre le spese militari in una prospettiva di nuovo ruolo delle Forze Armate, come forze di pace”.

23/02/2008 12.49
Provincia di Firenze