L’ESPLOSIONE ALLA AIR LIQUIDE ALL’OSMANNORO
L’assessore Giorgetti ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC
Sull’esplosione alla Air Liquide dell’Osmannoro di Sesto Fiorentino l’assessore alla Protezione Civile Stefano Giorgetti ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di PRC. “Nel sito interessato dall’evento si svolge, abitualmente, l’attività di riempimento di bombole di gas, compressi e liquefatti, e la distribuzione alla clientela. Durante la fase di carico di 10 serbatoi vuoti, adibiti al contenimento di una miscela di gas propano e propilene ad opera di una ditta di trasporti, si è verificato un incendio che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per lo spegnimento e la messa in sicurezza. La ditta assicura che sono state messe immediatamente in atto tutte le misure di prevenzione per evitare qualsiasi possibile inquinamento e sono in corso le indagini sulle matrici ambientali possibili oggetto dell’inquinamento; in particolare: inizieranno le verifiche per un’eventuale contaminazione del sistema fognario nel quale si è convogliata l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio. Siamo in attesa degli esiti delle verifiche da parte dell’Arpat. La sala operativa provinciale della Protezione Civile è stata informata dell’evento ed ha subito attivato le procedure del piano di emergenza provinciale. Nel caso specifico – ha spiegato Giorgetti – ha immediatamente provveduto all’attivazione delle strutture comunali e di Arpat ed ha mantenuto i contatti con la sala operativa dei Vigili del Fuoco al fine di valutare le criticità in corso. Contestualmente ha preallertato le proprie strutture e ha provveduto all’estrazione dai dati relativi alle aree limitrofe all’evento da utilizzare in caso di eventuale evacuazione. Dalle risultanze dei tecnici Arpat e dei Vigili del Fuoco è risultato evidente che il fatto, seppur grave, era localizzato e senza effetti sul territorio e sui suoi abitanti tale da richiedere l’evacuazione o tale da richiedere l’intervento delle strutture di Protezione Civile”. Insoddisfatto si è detto Calò: “Perché la domanda andava sostanzialmente inquadrata sull’evento che è successo e su quanto i lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno chiesto dopo questo incidente. La questione che avevamo posto noi è una questione che affronta principalmente le questioni legate comunque alla sicurezza. Tanto è vero che la Filcem C.G.I.L. ha subito rimarcato che i lavoratori della Air Liquide spesso e volentieri sono sottoposti a rigide norme in fatto di sicurezza, quelle che sono, tra l’altro, previste dalla legge speciale Seveso; quindi anche il sindacato sta cercando di capire, di leggere, di indagare se su questo evento si siano rispettate tutte le regole e soprattutto se sono stati rispettati i protocolli che riguardano la formazione e l’informazione per ciò che riguarda anche i lavori dati in appalto. Su questo argomento, quindi, ci torneremo sopra perché il tema della sicurezza è sempre più primario quando si parla di lavoro”.