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CRISI ALLA SIMENET
L’assessore Saccardi ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC

Sulla Crisi alla Simenet l’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di PRC. “Questa era un’azienda che, a seguito della crisi manifestatasi nel settore – ricordo che la Simenet Telefonia faceva la riparazione dei cellulari e quindi era un settore pesantemente in crisi – ha tentato una riconversione. Ciononostante, l’azienda ha ritenuto di dover procedere alla cessazione dell’attività e alla messa in liquidazione. Il 9 aprile scorso – ha spiegato l’assessore Saccardi – è stata aperta la procedura di mobilità per i dipendenti della Simenet, anche se nel frattempo erano arrivate un paio di offerte per l’acquisizione totale o parziale dell’azienda. Il liquidatore, però, ha comunicato che l’acquisizione da parte dell’azienda Active Network è sfumata. L’azienda di Viterbo, che lavora per Eutelia, sembra infatti sia stata coinvolta nella crisi della Eutelia medesima. Rimangono, quindi, in campo sostanzialmente due ipotesi in ordine al futuro di questa azienda e dei 35 lavoratori: una relativa alla cessione di rami d’azienda a favore di un’azienda fornitrice e sono interessati a questa ipotesi circa 12-13 lavoratori e una legata alla richiesta di 4-5 dipendenti per la presa in gestione del negozio che la Simenet ha a Novoli, e questa è un’ipotesi che il liquidatore sta in questo momento valutando. Le due operazioni porterebbero al reimpiego di circa 18 dei dipendenti. Rimarrebbero circa 17 lavoratori, 4 sarebbero pensionabili, e rimarrebbe un problema relativo a 13 lavoratori”. Per Calò: “Si è tornati alla parte iniziale della vertenza, con la cessazione di attività, la procedura di liquidazione dell’azienda ed il tentativo, da parte delle organizzazioni sindacali, di far prevalere i diritti e le prerogative dei lavoratori, mentre riprende la mobilitazione. La Simenet, pure essendo un’azienda che è specializzata nelle riparazioni telefoniche continua ad avere sede in un triangolo dove stanno insistendo processi di forte delocalizzazione o dismissione. Credo che la cosa più importante sia quella, oltre che sostenere la parte relativa alla rivendicazione sindacale e al tentativo di non impoverire il tessuto produttivo, di cercare di raccogliere delle possibilità di riqualificazione e, magari, di rilanciare l’offerta. Questo deve essere un nostro impegno; non si tratta di sostituirsi alla parte datoriale, qui viene fuori il tema della responsabilità sociale che, in questo contesto, la serietà di questa azienda ha dimostrato”.

21/05/2008 11.56
Provincia di Firenze