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LO STATO DI AGITAZIONE DEL CORPO DI POLIZIA PROVINCIALE
L’assessore Lepri ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC

“Lo stato di agitazione del Corpo di Polizia provinciale – ha spiegato l’assessore al bilancio e personale Tiziano Lepri rispondendo in Consiglio provinciale ad una domanda d’attualità di PRC – è in relazione ad una vicenda che riguarda il calcolo della pausa pranzo. La previsione dell’obbligo della pausa pranzo è contenuta tanto nella contrattazione nazionale quanto all’interno dell’ultimo contratto decentrato, siglato il 7 luglio 2007. Con il contratto decentrato abbiamo inserito un’ulteriore previsione in quanto si è statuito che il personale dell’area di vigilanza, che opera su turni settimanali, possa egualmente fruire del buono pasto all’inizio o alla fine del turno, senza cioè dovere rispettare l’obbligo del rientro di almeno un’ora previsto per il restante personale dell’Amministrazione dal contratto nazionale. La fruizione, però, del buono pasto rende in ogni caso obbligatoria la decurtazione della pausa minima prevista dalla contrattazione nazionale, per cui all’inizio e alla fine del turno, decurtando i trenta minuti, o aggiungendo trenta minuti all’orario di servizio che poi non viene computato come tale. Comunque la questione presenta alcuni aspetti problematici, siamo intervenuti con una circolare, ma ancora la cosa non è perfettamente chiara per cui la delegazione trattante ha aperto un tavolo tecnico con le rappresentanze sindacali unitarie proprio per affrontare alcune problematiche relative al contratto decentrato tra cui questa. Attualmente il corpo di Polizia provinciale consta di 39 agenti a tempo indeterminato e 6 ufficiali a tempo indeterminato, oltre al dirigente del corpo. Ci sono poi 4 amministrativi, di cui 2 a tempo indeterminato e 2 a tempo determinato, e inoltre sono attualmente in servizio anche 5 agenti a tempo determinato. Quindi la consistenza complessiva è di 50 fra agenti e ufficiali e 4 amministrativi, oltre al comandante dirigente. È attualmente allo studio un piano di riorganizzazione del corpo”. Calò ha spiegato che: “L’uso disinvolto che il Presidente faceva della Polizia, in concorrenza con Domenici, sul versante della sicurezza e della repressione del commercio abusivo ci preoccupava. Questo organico veniva distolto dal versante della prevenzione e sul versante della tutela dei delitti, come vengono chiamati, ambientali. La RSU della Provincia di Firenze ritiene l’atteggiamento dell’Amministrazione provinciale sostanzialmente negativo e non solo per i diritti contrattuali ma anche per le condizioni di lavoro, gli orari, i ritmi, i turni e quindi più che altro anche l’agibilità all’interno del palazzo provinciale. La Provincia vive un periodo di sobrietà mentre c’è un atteggiamento restrittivo verso i diritti dei lavoratori. Noi auspichiamo un utilizzo più consono della Polizia provinciale in materia di prevenzione più che di sicurezza, perché abbiamo bisogno comunque che la Provincia di Firenze sia qualificata nei suoi interventi di prevenzione di natura ambientale e auspichiamo che perlomeno i diritti contrattuali individuali dei lavoratori e lavoratrici non diventino un optional, ma diventino una cartina tornasole di come si rispettano i diritti di tutti e di tutte le lavoratrici”.

07/06/2008 13.26
Provincia di Firenze