LO SCIOPERO ALLA MANETTI E ROBERTS DI CALENZANO
L’assessore Nardini ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC
“La Manetti & Roberts – ha spiegato l’assessore ai rapporti col consiglio Valerio Nardini rispondendo, per conto dell’assessore Stefania Saccardi ad una domanda d’attualità di Prc – è reduce da una procedura di mobilità per 31 lavoratori aperta il 15 ottobre 2007 e conclusa per 29 effettivi l’8 febbraio 2008 presso il tavolo procedurale della Provincia. Previsti incentivi all’esodo, la procedura ha riguardato prevalentemente personale vicino alla pensione. Nell’ultimo periodo i sindacati hanno proclamato una serie di scioperi quotidiani a causa del rifiuto dell’azienda di confrontarsi in merito alla contrattazione aziendale. Le Organizzazioni sindacali riconoscono l’importante investimento operato qualche mese fa dalla multinazionale, su tutte le linee, rafforzando il piano produttivo dello stabilimento calenzanese. L’azienda, però, ha lamentato scarsa redditività, che a parere delle Organizzazioni sindacali non dipende dai lavoratori, ma dal sistema produttivo. Secondo i sindacati si deve discutere di contrattazione e di occupazione, in particolare esisterebbe un accordo tra le parti per l’assunzione di personale con contratti a termine per ogni pensionamento in modo da costituire una sorta di serbatoio occupazionale, dal quale attingere in occasione delle assunzioni a tempo indeterminato. L’azienda, invece, avrebbe assunto lavoratori interinali in luogo dei contratti a termine. I sindacati hanno dichiarato che gli scioperi cesseranno se l’azienda rispetterà gli accordi sottoscritti. Sembra, però, che il vertice nazionale cui spetta l’ultima parola non intenda cedere”. Per Calò: “Siamo di fronte all’inizio di un’apertura di un conflitto perché il gruppo datoriale sta esasperando le misure di natura interinale, accentuando gli elementi di precarizzazione, di forte instabilità mentre dall’RSU e dalle Organizzazioni sindacali arrivano segnali allarmanti perché la vertenza non riguarda solamente la questione legata al salario, riguarda la condizione del lavoro, del diritto, del valore lavoro e quindi di come si concentrano le forme di sfruttamento e le forme di utilizzo. Abbiamo un’azienda che mostra solidità, che mostra stabilità dal punto di vista economico, ma che non è disposta a trattare e questo è un elemento inaccettabile perché noi ci troviamo di fronte ad uno scenario che talvolta è diverso”.