AVVELENAMENTI DI ANIMALI E DANNI BOSCHIVI
Sequestrate armi, munizioni e veleni in Mugello. Operazione congiunta della Polizia provinciale e del Corpo forestale dello Stato
Sequestrati in Mugello fabbricati abusivi, 19 tra fucili e carabine, 2000 cartucce e un etto di hashish. Presso il Comando della Polizia Provinciale in via del Mezzetta, il Comandante Roberto Galeotti, l’ispettore capo Alessandro Quercioli, il vicecomandante Marco Casini e il Comandante del Corpo forestale dello Stato Dr. Bronzi hanno illustrato gli esiti di un’operazione compiuta in alcuni comuni della provincia fiorentina contro gli avvelenamenti di animali e i danni al patrimonio boschivo. Il 20 giugno scorso, è stata effettuata una operazione di polizia giudiziaria contemporaneamente nei comuni di Barberino di Mugello, Vicchio di Mugello, San Piero a Sieve, e all'interno dell'Azienda Agrituristico Venatoria nel comune di Barberino di Mugello.
L'operazione è scaturita dalle indagini svolte per il ripetersi di casi di avvelenamento di cani di proprietà con l'uccisione di circa 10 animali d'affezione nell'arco di circa due anni.
Inoltre, sono stati rilevati dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, abusi edilizi e sbancamento di terreni con grave danno al patrimonio boschivo. Le attività di perquisizione hanno permesso di individuare e porre sotto sequestro gli annessi agricoli costruiti abusivamente e le aree oggetto del danneggiamento. Nell'ambito delle operazioni di polizia è stato sequestrata inoltre un'ingente quantità di armi e munizioni detenuti illegalmente: trappole, tagliole, e veleni compatibili con l'avvelenamento di animali.
Le indagini si svolte anche con l'ausilio dello specifico Gruppo Antiveleni del Coordinamento Provinciale delle Guardie Ambientali. L'operazione investigativa, ha preso l'avvio dalla morte di 11 cani di proprietà, 2 gatti, 1 volpe, e con il ritrovamento di 8 bocconi avvelenati, avvenuto nel periodo di due anni all'interno e nel perimetro circostante di due note Aziende Agrituristico Venatorie, contigue tra loro e ubicate nel comune di Barberino di Mugello.
I proprietari dei cani hanno presentato le loro denuncie per l'uccisione dei loro animali che avevano ingerito bocconi avvelenati all'interno delle Aziende Venatorie.
Dall'attività investigativa, svolta dal Corpo Forestale dello Stato, sono emersi anche danni provocati all'ambiente ed abusi edilizi, con sbancamento di terreni boschivi per la realizzazione di piazzali, capannoni abusivi, taglio di bosco non regolare, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico.
Le attività di monitoraggio, gli appostamenti, i pedinamenti, i controlli incrociati che si sono protratti per mesi, hanno permesso agli investigatori di acquisire una serie di elementi importanti per procedere all’acquisizione delle prove.
La Procura della Repubblica ha disposto la perquisizione a carico di 9 persone, di abitazioni e annessi agricoli, con l'intervento contemporaneo nei comuni di Barberino di Mugello, Vicchio di Mugello, San Piero a Sieve e Prato, al fine di ricercare veleni compatibili con l'avvelenamento degli animali uccisi e mezzi vietati per la cattura e l'uccisione degli stessi.
L'operazione ha impegnato 30 persone tra Ufficiali e Agenti del Corpo di Polizia Provinciale, del Corpo forestale dello Stato, di Firenze e Prato, nonché 30 agenti volontari tra Guardie del Gruppo Antibracconaggio e Antiveleni G.a.v. e del Coordinamento provinciale della Vigilanza Venatoria con la qualifica di Pubblici Ufficiali, quest'ultimi impegnati nell'ispezione del territorio agrosilvo-pastorale facente parte delle due Aziende Agrituristiche Venatorie.
Delle perquisizioni effettuate sia nelle abitazioni che all'interno delle Aziende Agriturisico Venatorie e sul territorio circostante, hanno permesso agli investigatori di sequestrare una discreta quantità di veleni, presumibilmente compatibili con quelli usati per l'uccisione di animali domestici, mezzi corcitivi vietati per la cattura e l'uccisione di animali selvatici e un vero e proprio arsenale di armi e munizioni non denunciate, nonché hashish e cannabis detenute illegalmente. Le attività di indagine proseguono al fine di verificare tutti gli elementi che possono essere ritenuti utili ai fini delle indagini