LEGAUTONOMIE E UNCEM DANNO VITA A UNA CONFEDERAZIONE IN TOSCANA
Il vicepresidente della Provincia, Andrea Barducci: “Aprire un tavolo di concertazione vera, a cui possa partecipare tutto il mondo delle autonomie”
E’ stato firmato questa mattina, a Palazzo Medici, un protocollo di confederazione tra Legautonomie e Uncem regionali. “Vogliamo lanciare questo messaggio all’Anci e all’Upi: aprire un tavolo di concertazione vera, a cui possa partecipare tutto il mondo delle autonomie, per proporre un grande sistema di riforma. Perché gli enti locali non devono subire, ma essere protagonisti di questa battaglia” ha detto stamani il Vicepresidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, in riferimento a quanto sostenuto dal Presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, in merito alle questioni legate all’area vasta metropolitana.
La firma del protocollo è avvenuta in seguito ad un precedente accordo, sottoscritto a Roma a febbraio, con cui si era dato vita a una Confederazione tra le associazioni Legautonomie e Uncem. “La Confederazione – spiegano Barducci e Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – costituisce la risposta concreta delle due associazioni alla richiesta di federalismo da parte dei cittadini ed ha come obiettivo primario quello di riunire le forze degli enti locali ed impegnarle su alcuni punti ritenuti qualificanti e attuativi del processo federalista”. Tra questi, in particolare: il federalismo finanziario e fiscale per uscire definitivamente dalla logica dei trasferimenti statali e per far emergere le responsabilità di ciascun livello istituzionale nell’amministrazione della cosa pubblica. Si tratta di dare certezza di risorse e di trasparenza nella loro gestione, a partire da quelle per la perequazione e la solidarietà sociale. Altri obiettivi: il nuovo Codice delle Autonomie come carta dei principi che valorizzi la capacità degli enti locali di promuovere la crescita e l’innovazione; la riforma delle sedi di concertazione e di raccordo istituzionale per consentire agli enti locali di intervenire nella formulazione delle leggi che interessano i territori; la questione sicurezza; la riforma dei servizi pubblici locali, nel senso di favorire e implementare politiche di liberalizzazione dei servizi che mettano al centro degli interessi il cittadino, la sua libertà di scelta, l’abbattimento di costi e tariffe attraverso la selezione competitiva degli operatori.
“In questo contesto – osserva Barducci – vanno potenziati e rafforzati il ruolo degli enti locali come soggetti regolatori, le funzioni di indirizzo e di controllo delle assemblee elettive, la redazione di buoni contratti e carte di servizio che garantiscano l’accessibilità e l’universalità dei servizi pubblici locali anche nelle aree marginali del Paese e in quelle montane”. Si punta inoltre al rilancio della Comunità Montana, unico modello associativo dei Comuni sul territorio montano, da riorganizzare e valorizzare come strumento di sviluppo locale e di esercizio associato dei servizi.
Per raggiungere questi obiettivi Legautonomie Toscana e Uncem Toscana ritengono essenziale che le associazioni degli enti locali ripensino a se stesse. In questo senso si rivolgono, in primo luogo, alle associazioni dei Comuni e delle Province toscane, Anci e Upi, nella consapevolezza che una rappresentanza unitaria, capace di raccogliere i principali soggetti storici portatori dell’istanza federalista e di lasciare da parte logiche di autosufficienza e autoreferenzialità, “sarà una rappresentanza più forte nei confronti sia del Governo centrale che degli altri interlocutori”. Legautonomie e Uncem toscane, dando vita a questa Confederazione, si propongono dunque di rafforzare il sistema delle autonomie e la sua rappresentanza anche in Toscana, proponendo che sui temi che stanno alla base dell’accordo si apra un reale confronto con l’Anci e l’Upi, anche in funzione di una futura Confederazione delle Autonomie locali.