APPROVATA MOZIONE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI E PER L’INCLUSIONE SOCIALE
Dal Consiglio provinciale
Il Consiglio provinciale ha approvato, con 19 sì e 2 no la mozione dei consiglieri Marconcini, Lazzerini (PDCI), Targetti, Calò, Verdi (PRC), Campi (SD) e ragazzo (Verdi), emendata da Gori (PD) “Contro le discriminazioni e per l’inclusione sociale. “E’ una mozione – ha spiegato Targetti – che, oltre che ricordare l’impegno contro le discriminazioni sociali e contro provvedimenti che rasentano la persecuzione e la discriminazione su base tecnica, pone l’accento nel trovare soluzioni di inclusione sociale anche nei nostri territori per gruppi di cittadini stranieri che hanno subito provvedimenti di allontanamento e di espulsione da situazioni molto precarie e difficili. Nella mozione c’è un giudizio non positivo sulle scelte di fare sgomberi e allontanamenti senza un progetto alternativo d’inserimento sociale. Vogliamo rilanciare un tavolo interistituzionale che metta insieme le competenze che ogni istituzione può offrire. La Provincia può mettere a disposizione le proprie strutture civili insieme alla Regione coinvolgimento i comuni del territorio”. Per Campi (SD): “Già negli anni ’90 il Comune provvide a fare un censimento della popolazione rom. Venne coinvolta anche la Provincia ed altri comuni del territorio. In quell’occasione individuammo tutta una serie di percorsi e di soluzioni che potevano andare incontro a quella popolazione. Gli sgomberi affrontano soltanto il problema nel momento in cui si verifica ma se non c’è poi la possibilità di intervenire, di dare soluzioni a quello sgombero, come avveniva in passato, la situazione ritorna come prima. Puntiamo a coinvolgere le amministrazioni locali ed a fare sì che a un certo punto questa gente abbia veramente una connotazione di persone che vivono nel nostro territorio. Perché credo che nessuno di noi abbia veramente l’interesse di vedere situazioni come quelle che abbiamo visto”. Per Massai (AN): “La sinistra, come sempre, porta avanti prima i diritti e difficilmente porta avanti i doveri. Anche perché sappiamo perfettamente qual è la situazione di queste popolazioni: si parla di rom, ma anche di altri, all’interno della nostra Provincia. Laddove vi è stata la volontà, da parte del cittadino non italiano, di inserirsi veramente e fare inclusione, questo è stato fatto ed il cittadino ha il rispetto di tutti. Certamente è difficile, in altri casi, rispettare persone che, nella maggior parte dei casi, non fanno assolutamente niente e sfruttano donne e bambini. Occorre prima far capire la legalità e quindi far rispettare la legalità e quindi i doveri, e poi offrire la solidarietà a chi ha bisogno. Non vogliamo escludere chi viene da situazioni difficili e chi tenta di rifarsi una vita vera. Vogliamo escludere gli altri: quelli che spacciano, quelli che sfruttano i bambini, quelli che sfruttano la prostituzione, vogliamo che questa gente sia esclusa”. Per Biagiotti (PD): “C’è la destra, che è al Governo di questo Paese, che ha creato una percezione di insicurezza talmente elevata nell’opinione pubblica che si crede di vivere in un paese sotto assedio. In realtà, anche a Firenze, il problema più sentito dai cittadini, secondo un sondaggio, è la mobilità e non la sicurezza. Questa proposta portata avanti dal Governo della schedatura dei bambini rom comporta delle discriminazioni forti nei confronti di un popolo e prelude a tutto un insieme di situazioni che non danno una via positiva ma può portare gli italiani a vedere il nemico nell’altro quando invece i veri problemi si scansano. Questo prendere le impronte digitali ai bambini rom è un grave atto di discriminazione nei confronti di un popolo. La destra ha una visione negativa nei confronti dell’immigrazione. Occorre rendere consapevoli tutti quanti del grosso problema che è l’immigrazione ma anche della grande opportunità che può dare”. Per Calò: “Bisogna ribaltare quel senso comune che forma pregiudizi che stanno alla base di questa intolleranza nei confronti non solo dei cittadini stranieri, non solo dei rom, ma anche di tutto ciò che rappresenta il diverso. La nostra Carta costituzionale pone in risalto non solo il tema della libertà, non solo il tema dell’uguaglianza ma anche il tema della solidarietà, il tema dell’incontro tra i popoli, il tema che ci lega e ci accomuna agli altri. Abbiamo la necessità che si faccia una discussione vera, franca e non inseguendo manie xenofobe o manovre razziste, ma cercando di capire che è in atto una pericolosa strategia, sostenuta dal Governo delle destre, che punta proprio a utilizzare le paure che ci sono da parte nel popolo italiano, per dare una risposta totalmente diversa”. Per Gori (PD): “Un Sindaco ed una pubblica amministrazione ha già un problema grave se deve dare una casa ed una sistemazione ad una famiglia. Figuriamoci se deve convivere con strategie che portano sul proprio territorio questa umanità con i suoi enormi problemi. Occorre risponde ad un criterio ed una strategia precisa e calarsi nella reale situazione che le pubbliche amministrazioni debbono affrontare. Perché se non lo facciamo corriamo il rischio di nutrire nella società locale il germe del fastidio, dell’intolleranza, della discriminazione, per vedersi porzioni sempre più crescenti di persone, mai conosciute, senza diritti e, magari, clandestini. Il punto di equilibrio è quello che ognuno deve fare la propria parte. Non alimentare questa spirale, perché crea problematiche e, nello stesso tempo, puntare ad un censimento finalizzato all’inclusione”.