I SINDACATI CONFEDERALI IN CONSIGLIO PROVINCIALE SULLE MORTI BIANCHE
Massimo Mattei: “Non possiamo rassegnarci a queste stragi”. Mauro Fuso, Cgil: “Bisogna accrescere la cultura della sicurezza”
Il Consiglio provinciale ha approvato, all’unanimità, presenti i segretari provinciali di Cgil Mauro Fuso, Cisl Riccardo Cerza e Uil Vito Marchiani, una risoluzione della Sesta Commissione consiliare: "Fermiamo le stragi sul lavoro" che chiede: "Che sia pienamente applicata - senza stravolgimenti - la legge 81/2008 nonchè la L.R.T. 38/2007 e relativi regolamenti; che sia data piena attuazione ai protocolli e agli accordi sottoscritti fra istituzioni e parti sociali, richiamando le imprese alle loro responsabilità, procedendo alla puntuale verifica dell'applicazione, degli effetti e dei risultati conseguiti, sulla base di report almeno semestrali; che siano sanzionate tutte le violazioni contrattuali, in particolare quelle relative a condizioni di lavoro, orari, turni, carichi di lavoro, formazione, salute e sicurezza; che l'informazione in tema di sicurezza sul lavoro sia ampiamente rafforzata, utilizzando tutti gli strumenti opportuni e necessari; che siano coordinati, attraverso gli strumenti previsti dalle norme, tutti i soggetti preposti alla vigilanza, alla tutela e alla salvaguardia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; partecipa con il proprio Gonfalone allo sciopero regionale indetto dalle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil della durata di quattro ore, dell'intera giornata per il settore edile, per martedì 7 ottobre 2008". In apertura di seduta il Presidente Massimo Mattei ha sottolineato che: "La tragedia non ha ancora trovato una fine ed ancora una volta il Consiglio Provinciale affronta il tema delle morti bianche. Troppi lavoratori - ha aggiunto Mattei - sono costretti a pagare un prezzo al mercato che troppe volte privilegia il profitto rispetto alle più elementari norme di sicurezza. Non vogliamo e non possiamo rassegnarci a tutte queste stragi. Il lavoro deve rappresentare soltanto la propria realizzazione, la possibilità di emancipazione e sostentamento e non può essere mai causa di morte. Più volte anche da questo palazzo abbiamo chiesto di applicare le Leggi esistenti, e abbiamo chiesto di effettuare più controlli. Le Istituzioni, gli esponenti dell’imprenditoria e del sindacato devono prendersi le proprie responsabilità e investire sulla sicurezza. Manca una cultura della sicurezza nei nostri cantieri, tra gli operai, tra chi deve fare di tutto perché tragedie come quelle avvenute nella scorsa settimana non debbano più accadere. Occorre tornare a rimboccarsi le maniche e occorre potenziare ulteriormente il sistema di controllo e vigilanza". Il Segretario della Camera del Lavoro Mauro Fuso, a nome delle tre sigle sindacali, ha sottolineato come: "Non possiamo metterci la coscienza e la testa a posto nel giudicare questi fatti come tragica fatalità. Proprio perché avvengono troppo spesso. E quindi dobbiamo evitare assolutamente di considerare questi fatti come incidenti che capitano. In questa vicenda dovrà essere accertata la verità, e dovrà essere fatta al più presto, per un dovere verso le vittime, verso i loro familiari, ma anche per un dovere nostro della cultura di questo territorio che ha portato a considerare insieme degli accordi sul tema della sicurezza. Occorre ricercare la verità. Questo è il primo passaggio poi, dopo la ricerca della verità, la ricerca delle responsabilità anche se siamo convinti che bisogna accrescere la cultura della sicurezza e questo bisogna farlo nei luoghi dei lavori, nelle imprese, sapendo che per le imprese c’è una responsabilità in più: la direzione dei lavori, e quindi sapendo che le responsabilità sono diverse che i ruoli sono diversi, che tutti quanti devono rispettare nello svolgimento delle attività le loro mansioni nel rispetto di regole e di responsabilità precise. Troppo spesso le imprese si rifiutano di contrattare con le organizzazioni sindacali, con i loro rappresentanti, con i lavoratori le condizioni attraverso cui si svolgono le attività lavorative. La contrattazione delle aziende è uno dei passaggi significativi; laddove le imprese si rifiutano di fare questo creano le condizione di fatto per non accedere a una discussione serena sui fattori che concorrono alla produzione e realizzazione del lavoro. A livello regionale, nella discussione che abbiamo fatto venerdì con il Prefetto, abbiamo preso degli impegni e abbiamo deciso, tutti insieme, che questo impegno che C.G.I.L. C.I.S.L. U.I.L. attraverso uno sciopero generale regionale degli edili, possa estendersi ad altre situazioni e in altro modo. Abbiamo inteso lanciare una campagna anche attraverso il coinvolgimento di altri organismi: le istituzioni scolastiche, la Chiesa e tutte quelle parti e quei pezzi di società che possono contribuire al tema della sicurezza e renderlo un elemento culturale. Stiamo cercando con tutte le Istituzioni e con tutte le stazione appalti - ha concluso Fuso - accordi che permettano di stabilire dalla stazione appaltante dalla committenza in giù un controllo che coinvolga tutte le Istituzioni ma anche le organizzazioni sindacali".