RENZI: “IMPEGNO DELLA PROVINCIA PER RIQUALIFICARE LE SPONDE DELL’ARNO”
Il Presidente della Provincia è intervenuto nel convegno sulla pesca organizzato a Palazzo Medici. Il punto sulle specie invasive: delle otto peggiori nel mondo, cinque sono nei nostri fiumi
Le amministrazioni provinciali sono l’ente di riferimento per la gestione della fauna ittica e della pesca sportiva. La Provincia di Firenze gestisce a tal fine un reticolo idrografico di acque di interesse per la pesca che si sviluppa complessivamente su una lunghezza di circa 2.400 Km, all’interno del quale si ritrova una moltitudine di ambienti acquatici con caratteristiche diverse.
“L’amministrazione provinciale – ha detto il Presidente Renzi – vuole ribadire l’importanza del concetto di Firenze come “capitale della pesca”. Per avvalorare questa tesi l’impegno assunto è quello di riqualificare le sponde dell’Arno nell’ottica di valorizzare il più importante fiume fiorentino”.
Le specie ittiche presenti nel tratto fiorentino dell’Arno sono circa 40, di cui il 50% alloctone, cioè non originarie dei corsi d’acqua italiani. Risulta interessante rilevare che tra le otto specie ittiche inserite nella lista delle cento peggiori specie invasive a livello mondiale cinque sono presenti in provincia di Firenze (tra cui il famigerato “Siluro” di origine asiatica). Questa è una delle principali minacce per la fauna ittica locale, assieme all’inquinamento ed all’alterazione degli habitat fluviali. Su questi settori si sta concentrando lo sforzo dell’Amministrazione provinciale, che con il nuovo Piano provinciale per la pesca nelle Acque Interne, in corso di approvazione, disciplinerà tutte le principali attività in grado di creare degli impatti sugli habitat acquatici, dalle immissioni ittiche, ai lavori in alveo, alla pesca sportiva.
Le misure di tutela hanno lo scopo generale di favorire il recupero dell’integrità ecologica degli ambienti acquatici e un soddisfacente stato di conservazione della fauna ittica autoctona.
Ad esempio la Provincia di Firenze lavora attivamente ormai da anni nell’ambito della ricostituzione di popolazioni ittiche autoctone, operata su specie di particolare pregio naturalistico ed alieutico. Da un punto di vista qualitativo, la strada dell’autoproduzione del materiale ittico a partire da riproduttori autoctoni è ormai diventata un presupposto essenziale per le campagne di recupero delle popolazioni indigene.
Sul fronte della conservazione ‘attiva’la Provincia di Firenze si è posta in tal senso su livelli di assoluta eccellenza con la gestione dell’impianto ittico provinciale di Tosi, in cui vengono allevati ceppi selezionati di trota fario e gambero di fiume. La struttura, che ha recentemente ottenuto il riconoscimento della comunità europea ponendosi su livelli qualitativi di rilevanza nazionale, produce ogni anno circa 150.000 trotelle che vengono impiegate per i ripopolamenti dei torrenti provinciali.
La conservazione della fauna ittica passa anche attraverso la tutela degli ambienti acquatici. La Provincia di Firenze, prima tra le Province toscane, con il nuovo Piano provinciale per la pesca nelle Acque Interne adotterà un documento di Linee guida per la tutela della fauna ittica nell’esecuzione dei lavori in alveo. Tale documento fornirà ai soggetti coinvolti nella gestione idraulica dei corpi idrici delle modalità operative in grado di minimizzare l’impatto ambientale degli interventi in alveo. Il documento costituisce il frutto di un importante percorso di sinergia creatasi all’interno dell’amministrazione provinciale tra ufficio Pesca e Direzione Difesa del Suolo, espressione di un imprescindibile approccio multidisciplinare alla gestione delle acque.