SOTTO IL SEGNO DELL'UNICORNO
Letture Riccardiane il 23 ottobre nella Sala di Luca Giordano
Il desiderio di recuperare il clima della universalità del sapere che i Riccardi avevano tanto ben compreso e fatto loro è stata la spinta per l’organizzazione di una serata non limitata ad un solo evento ma capace di unire musica, arte e teatralità nella cornice della biblioteca, che si pone come contenitore eccellente oltre che come elemento propulsore e ispiratore.
Il salone oggi detto di Luca Giordano e l’attuale sala di lettura, allora biblioteca, erano concepiti dai Riccardi come ambiente unitario, che metteva in comunicazione il luogo del sapere con quello del divertimento. Si tenta di ricreare per un giorno le condizioni di allora, quando questi splendidi ambienti monumentali venivano utilizzati come intrattenimento e anche mostra delle ricchezze e del censo. Musica, balli ricevimenti si svolgevano non solo tra gli specchi e gli stucchi ma anche nella splendida sala della biblioteca. Desiderando far rivivere quei momenti abbiamo deciso di proporre una serata in cui i libri sono protagonisti come spettatori eccellenti, in quanto forniscono la base per i testi recitati e buona parte delle immagini che scorrono a commento delle performance teatrali.
Dopo il concerto a cura del conservatorio Cherubini, che per l’occasione ha proposto musiche di Vivaldi particolarmente adatte all’ambiente e a ricreare un’atmosfera da “casa Riccardi”, si terranno due letture. Riccardo Pratesi leggerà, interpretandoli con spirito da fiorentino appassionato cultore della Divina Commedia, i canti XXI e XXII dell’Inferno, particolarmente legati a questa biblioteca in virtù anche della ricchissima collezione dantesca che qui si conserva. Durante la recitazione scorrerà, proiettato sullo schermo, un percorso iconografico ruotante sul tema del diavolo. L’immagine diabolica, le raffigurazioni dell’inferno e del giudizio universale e in particolare dei dannati e delle pene nelle testimonianze figurative dovranno fungere da commento visivo ai versi recitati, in considerazione della ruolo della Commedia come affresco universale, non disgiunto dalla cultura dei suoi tempi e, poi, motivo di ispirazione per l’avvenire.
La serata si chiuderà con la recita del testo di Callimaco di Rosvita da parte della compagnia l’Oranona, diretta da Carlo Romiti, un breve dramma medievale che tuttavia tiene alta l’attenzione con l’audacia della trama.
Il percorso attraverso i testi si chiude con l’esposizione dei due dipinti di Carlo Romiti raffiguranti il liocorno o unicorno, interpretato in chiave moderna con la potenza della fiera rampante, segno di energia e vitalità, e la calma apparente della riflessione. L’animale mitico, che abbiamo assunto a logo della manifestazione per il suo valore magico ed esoterico, è la creatura che può esser soggiogata solo da una vergine e il cui corno protegge dai veleni, come.. speriamo … la cultura e la conoscenza, che devono però anche divertire.