LA SITUAZIONE DELLA LAIKA
L’assessore Nardini ha risposto ad una domanda d’attualità di Ragazzo (Verdi)
L’assessore ai rapporti col Consiglio Valerio Nardini ha risposto in Consiglio provinciale, per conto dell’assessore al lavoro Stefania Saccardi, alla domanda d’attualità del capogruppo dei Verdi Luca Ragazzo sulla situazione occupazionale della Laika. “Nelle province di Firenze e Siena è concentrato l’80 % della produzione nazionale – ha spiegato Nardini – ma il settore sta attraversando una crisi dovuta in parte alla contrazione dei consumi, in parte al caro petrolio. Va detto che Laika è una delle aziende che risentono meno della crisi e lo dimostrano alcuni dati: 27 milioni annui di fatturato, 289 dipendenti complessivi, 500 nell’indotto. La vicenda che ha tenuto banco negli ultimi anni è quella del trasferimento dello stabilimento da Tavarnelle Val di Pesa a Ponterotto nel Comune di San Casciano. Il Consiglio Provinciale ha approvato nell’aprile 2007 l’accordo di pianificazione per la variante al piano strutturale adottato dal Comune di San Casciano e la variante al piano territoriale di coordinamento provinciale, circa la zona produttiva di Ponterotto. Il capannone dovrebbe ammontare a 300 mila metri cubi dispiegandosi su 10 ettari. L’attuale area produttiva ammonta a 20 mila metri quadri. Il trasferimento comporterebbe un aumento dei volumi produttivi da 2200 mezzi annui a 4000 con un investimento di 20 milioni di euro che l’azienda ha già messo a bilancio. Attualmente il confronto tra le parti è sospeso; rispetto alla crisi di mercato l’azienda aveva proposto ai sindacati di attivare due azioni: un periodo di cassa integrazione con guadagno ordinario e la mancata conferma di contratti a tempo determinato a scadenza del prossimo dicembre. Le organizzazioni sindacali hanno respinto il piano aziendale in virtù della priorità da assegnare alla costruzione del nuovo stabilimento. Solo dopo l’inizio dei lavori i sindacati saranno disponibili a confrontarsi su eventuali provvedimenti. I tempi di trasferimento nel nuovo sito produttivo dovrebbero ammontare a 18 mesi circa”. Insoddisfatto si è detto Ragazzo in quanto: “Non c’è stato l’intervento diretto della Provincia. Il piano industriale proposto dalla Laika riguardava la proposta di cassa integrazione e il non rinnovo di 20 contratti a tempo determinato. E fanno bene i sindacati a respingere questo piano industriale e rimandarlo a dopo la costruzione del nuovo impianto perché delle garanzie questa azienda le deve dare ai dipendenti affinché questa nuova sede possa essere effettivamente utile all’occupazione e alla produzione. In questo senso occorre avere delle conferme. Come Verdi siamo contrari alla nuova sede a Ponterotto che vede un capannone di 300 mila metri cubi per un’azienda che lavora in un settore ha subito una flessione di vendite del 25%. I sindacati hanno fatto bene a respingere questo piano industriale fino a che non ci sono nuove certezze per l’occupazione”.