LA CRISI AZIENDALE DELLA MODYVA DI EMPOLI
L’assessore Saccardi ha risposto a due domande d’attualità di AN e PD
L’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha risposto, in Consiglio provinciale, a due domanda d’attualità: di Sensi, Nascosti, Massai (AN) e di Testi, Lo Presti, Londi, Malquori e Spini (PD) sulla crisi aziendale alla Modyva di Empoli. “La Modyva si occupa, come molte altre aziende del settore moda, solo di prototipi, taglio e spedizione merce. Sembra che queste funzioni verranno esternalizzate – ha spiegato l’assessore Saccardi – e rimarrebbe solo il marchio con la trasformazione dell’azienda. La C.G.I.L. di settore si è informata per trovare un acquirente ma la ricerca non ha avuto esito positivo. Le organizzazioni sindacali sottolineano come il prodotto non stia andando male ma vi siano seri problemi di natura finanziaria. Al di là del fatturato è la consistenza del magazzino che desta qualche problema. Secondo i sindacati il problema riguarderà anche gli addetti attualmente non coinvolti nella mobilità. Attualmente l’unità di crisi non è stata interessata ma ho già sentito che presto saremo coinvolti e affronteremo la situazione insieme al Circondario”. Per Nicola Nascosti: “Visto che non esiste sul territorio la possibilità che qualche azienda possa rilevare la Modyva l’unica strada percorribile è attivare l’unità di crisi della Provincia e procedere con la collaborazione attiva del Centro per l’impiego del Circondario così da trovare in tempi celeri una nuova collocazione per i dipendenti coinvolti dalla crisi Modyva”. Gloria Testi ha ricordato che: “La Modyva è un marchio storico dell’empolese-valdelsa ed è un marchio storico della moda in Italia. Ci troviamo di fronte ad un atto che non voglio definire finale per questa azienda, ma che ci preoccupa notevolmente. Chiediamo anche noi l’attivazione dell’unità di crisi da parte della Provincia affinché lavori in rapporto stretto con il Circondario dell’empolese-valdelsa perché si deve tentare di percorrere insieme con le istituzioni: comuni, Circondario e Provincia la possibilità di potere continuare a lavorare”.