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APPROVATO IL PIANO D’INDIRIZZO PROVINCIALE SUI FONDI PER LA FORMAZIONE
Approvato anche Odg di AN e FI

Approvato dal Consiglio provinciale, 17 sì (PD, PDCI e SD) ed 8 astenuti (PRC, FI, AN) il piano di indirizzo provinciale per la formazione professionale. Approvato anche un Odg di AN e FI (22 sì e 2 astensioni) che impegna, tra l’altro, la Giunta a rendere chiari gli impegni da un punto di vista economico e programmatico per il sostegno alle azioni di comunicazione presenti nelle azioni programmatiche e chiede l’apertura di tavoli tecnici di confronto, anche all’interno della commissione competente, con gli attori interessati dal Piano, in primis la Regione Toscana, che possa far luce sugli ipotizzati ritardi del nuovo sistema regionale di riconoscimento delle competenze che sarebbe dovuto entrare in vigore entro il 2009 ma che presenta già notevoli ritardi in fase di realizzazione operativa ed effettiva. “La programmazione che abbiamo appena concluso – ha illustrato l’assessore alla formazione Elisa Simoni – quella che va dal 2000 al 2006 è stata caratterizzata sostanzialmente da una destrutturazione della formazione. La nuova programmazione 2007–2016 introduce delle novità che possono riportare agli enti un’azione della formazione in senso generale, una capacità maggiormente incisiva. Due o tre sono le modifiche a cui mi riferisco e sono innanzitutto l’introduzione di gare d’appalto, la erogazione di voucher individuali, anche con sostanziali incrementi di percentuale, e la valorizzazione della capacità progettuale della Provincia individuando proprio nella Provincia l’ente che deve analizzare i fabbisogni e quindi poi decidere direttamente le politiche. Dovremo agire sull’analisi dei fabbisogni non solo con un conto statistico su quelli che sono i dati che ci sono sempre pervenuti, e abbiamo sempre avuto, ma lo dobbiamo fare anche andando a cercare quali sono le analisi delle opportunità, i trend di sviluppo e soprattutto quali sono le scelte strategiche che noi vogliamo perseguire. Questo non sarà possibile se noi non lo facciamo in un lavoro di partnership, con i territori, gli altri enti trial, le associazioni di categoria, le stesse imprese, il mondo del lavoro e la scuola, che è l’elemento da cui si parte anche con le politiche d’orientamento”. Lensi (FI) ha ricordato che: “Quello che il Consiglio va ad approvare è solamente il quadro di indirizzo, poi toccherà ad altri applicare la notevole mole finanziaria che arriverà, che è di circa 87 milioni di euro per il prossimo settennato, però è anche vero che indubbiamente la firma sull’impostazione di merito e metodologica è di questo assessorato. Siamo molto sensibili alla formazione per tutta una serie di ragioni che riguardano vari punti: primo fra tutti il mondo del lavoro e la sicurezza sui luoghi di lavoro”. Per Nascosti (AN): “I circa 87 milioni di euro in 7 anni saranno ripartiti in una serie di obiettivi che non possono essere disattesi. Sottolineo con una certa soddisfazione che con questo documento vengono messi a disposizione dei fondi per il circondario dell’empolese-valdelsa che sono necessari per mettere in moto anche tutto il sistema dei bandi di progetto che vengono presentati dalle agenzie formative. Spero che il prossimo Consiglio provinciale si occupi molto di più di formazione rispetto a quanto fatto nel corso di questa consiliatura”. Anche Calò (PRC) si è soffermato: “Sugli 87 milioni di euro che verranno investiti in un atto di programmazione nei primi 15 settori economici. Si privilegia l’ambiente, l’agricoltura, i sistemi, l’economia ecologica, il concetto della manifattura, ma non si riesce a percepire l’aderenza rispetto all’analisi di un contesto e rispetto a quelli che sono i fattori di crisi, del modello del fondo sociale europeo e come questo tende a rispondere alle criticità che stiamo vivendo”. Massai (AN) ha sottolineato che: “In questi ultimi anni la formazione è servita più a chi forma che ai formati. La realtà della Provincia di Firenze è fatta soprattutto di piccole e medie imprese, ecco perché chiediamo che la Provincia apra un tavolo tecnico, con tutti quei soggetti che sono interessati per organizzazione la formazione professionale da una parte, e le agenzie dell’impiego dall’altra”. Per Targetti: “Rifondazione Comunista, accanto a una serie di criteri generali condivisibili, criteri anche magari sottolineati, uno per tutti la sicurezza sul lavoro, manca ancora un’adeguata corrispondenza fra gli obiettivi che ci si pone e i risultati ottenuti”. Per Lazzeri (PD): “Con questo atto la Provincia si riappropria della programmazione legata all’analisi dei bisogni territoriali. La formazione deve essere sempre più specifica e vicina a quelle che sono le realtà dei bisogni dei cittadini e degli utenti. E’ importantissima la suddivisione fatta: la sicurezza, l’ambiente, il territorio, l’agricoltura, le nuove tecnologie ed è importantissimo vedere per la prima volta, nonostante se ne parli molto, c’è una presa di posizione precisa legata alle pari opportunità”.

28/10/2008 12.53
Provincia di Firenze