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LA CASSA INTEGRAZIONE ALLA PERTICI DI CERTALDO
L’assessore Saccardi ha risposto a due domande di PRC e PD

La Cassa integrazione alla Pertici di Certaldo è stata al centro di due domande d’attualità, alla quale ha risposto l’assessore al lavoro Stefania Saccardi, di PRC e di Londi, Lo Presti, Malquori, Spini e Testi (PD). “L’azienda ha richiesto la cassa integrazione ordinaria a zero ore per 45 dei circa 55 dipendenti – ha spiegato l’assessore Saccardi – ma la fabbrica rimarrà comunque aperta, perché i lavoratori destinati alla cassa sono stati suddivisi in due gruppi che si alterneranno le settimane di cassa integrazione. La decisione aziendale è dovuta alla stadazione dei mercati che ha provocato un calo di circa 15–20% negli ordinativi. L’azienda lavora abitualmente con la Russia e deve affrontare il problema di pagamenti non sempre regolari. Nonostante ciò la Pertici è un’azienda sana, non ha problemi finanziari né con le banche né con altri, con prodotti inseriti nei mercati di Turchia e Sud America. Le organizzazioni sindacali sono abbastanza tranquille, il senso della cassa integrazione è per fare fronte ad un periodo in vista del rilancio dell’attività”. Per Calò: “Questa non è la prima crisi che si apre nel cosiddetto circondario empolese. Non so se c’è tranquillità nelle organizzazioni sindacali e nei lavoratori, sappiamo che comunque all’inizio dell’anno, proprio per ciò che riguarda il confronto del rinnovo contrattuale, c’era stato un durissimo scontro con la controparte tanto è vero che la stessa C.G.I.L. ricorda come i lavoratori dell’intero gruppo erano stati impegnati in una durissima vertenza che riguardava il riconoscimento dei propri diritti e prerogative e che ha visto le organizzazioni sindacali già impegnate in un primo pacchetto di 30 ore sciopero. Forse una certa tranquillità non c’è”. Malquori ha fatto riferimento alla congiuntura: “Credo sia un problema strettamente legato a questo tipo di situazione che purtroppo, non da ora, stiamo assistendo in maniera anche stupefacente. Le istituzione si sono mosse in maniera adeguata contrastando le esigenze che l’impresa ha manifestato e credo che anche come Amministrazione Provinciale dobbiamo essere in qualche modo disponibili per riuscire ad essere d’aiuto e di stimolo per alcune forme di intervento che possono risolvere la situazione che si sta venendo a creare. Non vorrei rivivere situazioni vissute negli anni passati: mi ricordo negli anni ‘80 la crisi calzaturiera, negli anni ‘90 la crisi del legno, in questo periodo, il settore metalmeccanico. Credo che questo tipo di situazione non debba essere affrontata in maniera singola ma debba essere posta sotto osservazione cercando di programmare o comunque di ordinare il più possibile la composizione di quella situazione economica che il territorio dell’empolese Valdelsa, purtroppo, sta attraversando”.

28/10/2008 15.09
Provincia di Firenze