LOTTA ALL’INSETTO DIVORA CASTAGNE
Segnalata la presenza a Pontassieve ed in altri comuni della Provincia
Il Consiglio provinciale ha affrontato il problema dell’insetto divora castagne con una domanda d’attualità dei consiglieri PD Paolo Londi e Paolo Malquori alla quale ha risposto, in Consiglio provinciale, l’assessore all’agricoltura Pietro Roselli. “Siamo di fronte a questo insetto che, arrivato dalla Cina, sta infestando i nostri castagni. Già dal 2006, grazie all’Arpat, sono state prese misure di emergenza per impedire la diffusione di questo cinipide. Il decreto ministeriale del 23 febbraio 2006 chiede la lotta obbligatoria contro il cinipide del castagno e l’Arpat, in qualità di soggetto responsabile della vigilanza e controllo fitosanitario per la Regione Toscana, con decreto 320, del luglio 2006, ha recepito il suddetto decreto di lotta e approvato le necessarie prescrizioni applicative dello stesso decreto. Nel decreto Arpat 217 del 2008, sulla base del monitoraggio sulla presenza dell’insetto, vengono dichiarati quali sono i comuni classificabili come aree insediamento, dove cioè è stata provata e comprovata la presenza del parassita e dove la sua diffusione non permette alcuna azione di eradicazione. Per la Provincia di Firenze il solo Comune che si può considerare attaccato dal parassita è il Comune di Pontassieve, che è stato dichiarato area focolaio mentre altri comuni, come Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio e Fiesole rientrano in quella fascia cosiddetta tampone. Nello stesso decreto Arpat, per ciascuna tipologia di area, indica gli interventi e le eventuali cautele da adottare, per ridurre la diffusione dell’insetto. Per i comuni di nostra diretta competenza la cautela alla propagazione è limitata all’attività vivaistica e nella movimentazione del materiale. Per quanto di nostra stretta competenza la Provincia continua a collaborare con l’Arpat e la Regione Toscana nel campo divulgativo della problematica, e sulla formazione degli operatori di settore. L’azione preventiva deve essere esercitata soprattutto per gli innesti nei vivai. Può capitare che qualche vivaista abbia talee per innestare i castagni. In quel caso l’osservazione e il controllo su questa diffusione del parassita deve essere soprattutto esercitata nei momenti di travaso, dai vivai agli impianti”. Londi ha replicato che: “Molti organi d’informazione hanno messo in guardia su questo problema anche le zone comprese nei comuni di Empoli, Montespertoli, Vinci, Montelupo. Siccome in queste zone, notoriamente, non ci sono castagni, l’assessore ha chiarito che in questi comuni ci può essere la presenza, come c’è, di vivai più o meno grandi specializzati e quindi può esserci anche la presenza di piante di castagno. Purtroppo constatiamo che questo insetto si sta propagando in maniera abbastanza diffusa. L’anno scorso era segnalato nelle montagne di Massa Carrara, del Massese, in Liguria e ora a Pontassieve. Si invitano gli uffici della Provincia e la società per l’agricoltura a fare quanto possibile, in collaborazione con i castagnicoltori e le associazioni di categoria, perché questo cinipide venga bloccato sul nascere”.