LAVANDERIE TOSCANE, RISPETTO PER L’AMBIENTE, PER I LAVORATORI E PER I CONSUMATORI
Presentata questa mattina, mercoledì 10 dicembre, nel Palazzo della Provincia di Firenze la campagna istituzionale del Consorzio, realizzata da Catoni Associati alla presenza di Luca Talluri, presidente di Agenzia Fiorentina per l’Energia
Parte a breve la nuova campagna istituzionale del Consorzio Lavanderie Toscane, realizzata da Catoni Associati.
L’iniziativa, presentata questa mattina in Provincia di Firenze, alla presenza del presidente del Consorzio, Massimo Gentili, del vicepresidente Salvatore Cilotti, del consigliere Pietro Chirico, dall’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Nigi e del presidente di Afe (Agenzia Fiorentina per l’Energia), Luca Talluri, è nata principalmente per sensibilizzare ristoratori e strutture alberghiere all’utilizzo di tovaglie e tovaglioli in stoffa al posto dei monouso. Da studi effettuati risulta infatti che è minore l’inquinamento prodotto dai lavaggi industriali, rispetto alla massa di rifiuti prodotta dagli “usa e getta”.
“Non possiamo che essere vicini al Consorzio e alle lavanderie, ha detto l’Assessore Nigi. Intanto, per motivi generali: occupazione e occupazione femminile. Per motivi specifici in riferimento all’ambiente. Anche da uno studio da me richiesto gratuitamente risulta, per esempio, che hanno meno impatto gli asciugamani di cotone rispetto a quelli di carta usa e getta che abbiamo anche nei bagni delle sedi dell’Amministrazione Provinciale. Perché infine abbiamo una coscienza – ha concluso Nigi – e sappiamo bene quanto è costato alle lavanderie adeguarsi alle nostre prescrizioni: non è davvero il caso che dalle forme sommerse di imprenditoria si faccia concorrenza sleale”.
Da sempre il Consorzio, attivo da 20 anni con i suoi attuali 19 associati in tutta la Toscana, lavora nel rispetto dell’ambiente, con la riduzione al minimo delle emissioni di materiali inquinanti, e del risparmio energetico. Questo è possibile attraverso l’utilizzo di macchinari di ultima generazione e l’installazione di depuratori per l’acqua di scarico che consentono di restituire alla natura acqua pulita al punto da essere prossima ai livelli di quella di ingresso.
Il tutto nel rispetto dei lavoratori e della legge. La campagna di Catoni dà infatti lo spunto per sottolineare un altro tema a cui il Consorzio è molto legato, quello della tutela dei lavoratori. Sono più di 1000 le persone impiegate all’interno del Consorzio Lavanderie Toscane, di cui il 70% è rappresentato da manodopera femminile. Tutti i consorziati seguono un regolamento ferreo, in base alle normative in vigore di tutela dei consumatori e della sicurezza nei luoghi di lavoro, battendosi fermamente contro il “lavoro nero”.
Ultima, ma non per importanza, la soddisfazione per i consumatori. Il beneficio infatti, non è solo per i ristoratori o gli albergatori, ma soprattutto per i consumatori finali, che utilizzando le strutture servite dal Consorzio, potranno contare su una biancheria controllata fin dalla prima fase del lavaggio. Il Consorzio Lavanderie Toscane investe molto sui processi di sanificazione, che consistono nel rendere completamente igienizzato il capo reso ai propri clienti.
“Vogliamo che il nostro Consorzio – afferma Massimo Gentili – rappresenti un marchio di qualità, rivolto soprattutto ai clienti delle strutture ricettive e dei ristoranti toscani, trasmettendo quel senso di sicurezza e qualità del prodotto utilizzato, che oggi è giusto pretendere durante il proprio periodo di vacanza o di lavoro fuori dal luogo di residenza. Il tutto senza trascurare chi lavora con noi, ma offrendogli tutte le garanzie in termini di previdenza e sicurezza. Come dice la nostra campagna “Il lavoro nero sporca anche il bucato””.
“Sono molto da apprezzare e quindi da sostenere – afferma Luca Talluri - le filiere che riescono ad ottimizzare e controllare gli impatti ambientali. In questo senso, le attività produttive del Consorzio rappresentano un esempio qualificato. La scelta del riuso rispetto a quella dell’usa e getta è un criterio ambientalmente sempre più sostenibile.”