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LA SITUAZIONE ALLA SEVES
L’assessore Saccardi ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di PRC

La situazione della Seves è stata al centro di una domanda d’attualità di Rifondazione Comunista alla quale ha risposto, in Consiglio provinciale, l’assessore Stefania Saccardi. “La Seves è una multinazionale presente in Italia, Canada, Germania, Repubblica Ceca, Brasile e Cina. Nell’ambito del coordinamento nazionale Seves svoltosi a Firenze il 16 luglio l’azienda si era impegnata a realizzare il nuovo forno nello stabilimento di via Giuliani. Lo scorso 4 dicembre i dipendenti dell’azienda, che produce isolanti elettrici e mattoni di alta qualità, hanno programmato lo stato di agitazione come risposta al piano industriale dove si annunciava il blocco degli straordinari e una procedura di mobilità per 20 addetti che faceva seguito alla richiesta di cassa integrazione straordinaria, per la ristrutturazione, per un massimo di 107 lavoratori. Queste decisioni erano maturate dopo alcune indiscrezioni che indicavano il trasferimento della produzione e una speculazione sull’area dove insiste la fabbrica. La Seves – ha aggiunto la Saccardi – ha negato di pensare a operazioni speculative ed ha confermato di voler rimanere a Firenze ma il forno si sarebbe dovuto fermato per 12 mesi e dunque gli addetti dovevano essere posti in cassa integrazione, mentre 20 erano gli esuberi. Come unità di crisi, insieme all’assessore Nencini del comune di Firenze, abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali che ci hanno fatto delle richieste: il mantenimento della sede a Castello, l’attivazione del nuovo forno, la riorganizzazione del settore commerciale e degli investimenti. L’azienda si è mostrata disponibile per la trasformazione della cassa integrazione da straordinaria in ordinaria e ha precisato in modo categorico che non intende trasferire la sede da dove è ora a Castello in via Giuliani. Hanno precisato che loro intendono investire sull’azienda, anche se, chiaramente, non danno garanzie su quello che succederà tra un anno perché la crisi è seria ed effettiva”. Per Calò: “Sono due i punti sui quali occorre continuare a fare un pressing istituzionale: uno è sulla questione della permanenza dell’azienda a Firenze visto che era stata ventilata una variante urbanistica che doveva inizialmente interessare quell’area. L’altra questione è la novità che diceva prima l’assessore Saccardi, con il gruppo imprenditoriale che ha dichiarato che la messa in mobilità di una quota di lavoratori sta, di fatto, scomparendo. Di questo ce ne rallegriamo, vorremmo capire anche perché, siamo un attimo curiosi di capire come mai appunto la Seves si è unita in questa situazione drammatica di forte recessione alla instabilità di molte grosse e piccole e medie imprese a livello provinciale. Noi apprezziamo quindi quanto c’è stato riferito dall’assessore, però vorremmo sinceramente vedere chiaro sulla questione. Non permetteremo né nuove speculazioni né che ancora una volta il mondo economico e imprenditoriale critichi il sito produttivo e le fabbriche”.

23/12/2008 15.47
Provincia di Firenze