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L’ALLARME ALLA MENARINI E PER LE ALTRE AZIENDE FARMACEUTICHE
L’assessore Saccardi ha risposto ad una domanda d’attualità di PRC

L’allarme per la possibile chiusura dello stabilimento Menarini di Firenze è stato trattato, come domanda d’attualità in Consiglio provinciale dall’assessore al lavoro Stefania Saccardi che ha risposto a Rifondazione Comunista. “Il gruppo Menarini non ha effettuato tagli – ha spiegato subito l’assessore Saccardi – e la notizia di una possibile chiusura era nata da un’interpretazione di alcune controdeduzioni, emesse dalla Commissione del Comune di Firenze in risposta a delle osservazione fatte dalla Menarini al piano strutturale. Tutto è stato chiarito: l’area è e resta a destinazione produttiva per lo stabilimento della Menarini che nelle sue osservazioni aveva chiesto proprio che venisse confermata queste destinazione d’area nel piano strutturale del Comune di Firenze. Resta la situazione di crisi che affligge, da tempo, un po’ tutti i settori farmaceutici”. Per Calò: “Basta guardare ciò che ha dichiarato Farmindustria dove si prevedono 2500 licenziamenti annunciati in tutta Italia di cui 500 esuberi in Toscana e più di 100 a Firenze. Per Farmindustria si tratta di cambiamenti strutturali che non riguardano solamente l’Italia ma le multinazionali europee e americane, ma è chiaro che la dichiarazione di Farmindustria non ci tranquillizzano perché moltissimi dei rappresentanti che lavorano sul versante divulgazione dei farmaci e sul versante della ricerca sono rimasti a casa. Ci saranno riorganizzazioni e si prospettano vari scenari non solo per la Menarini ma anche la Lilly e la Boering. Per quest’ultima è previsto un processo di delocalizzazione che riguarderebbero 130 impiegati che lavorano a Reggello”.

26/12/2008 12.29
Provincia di Firenze