NO AI TAGLI AL COMPARTO SICUREZZA E DIFESA
Approvata mozione del gruppo PD
No ai tagli al Comparto sicurezza e difesa previsti dal Governo. Il Consiglio provinciale con 19 sì e 5 no ha approvato una mozione di Gori (PD) sul tema della tranquillità civile nel nostro paese. “Riteniamo di avere assistito nei mesi scorsi ad una vera e propria campagna mediatica per quanto riguarda la sicurezza che ha alimentato un po’ di paura nella pubblica opinione. Subito dopo le elezioni questo tema si è rapidamente dileguato dall’immaginario collettivo ma sono restati i problemi ordinari, cioè quelli legati a un tipo di attività delle forze dell’ordine. Il Governo, a riguardo, aveva firmato con gli Enti Locali un patto per la sicurezza, che presentava un quadro che avrebbe dovuto garantire nei mesi a seguire un rafforzamento dei presidi della forza pubblica, soprattutto nelle aree metropolitane. Abbiamo visto che il governo ha scelto un’altra strada, ha scelto la strada dell’azione a effetto andando a dislocare sul territorio, soprattutto nel meridione, l’esercito e, contemporaneamente quando si è trattato di lavorare alla finanziaria ha decurtato pesantemente i fondi, proprio per la sicurezza, affidata così al lavoro ordinario delle forze dell’ordine. Con questa mozione – ha illustrato Gori – intendiamo richiamare il Governo ad un approccio diverso sul tema della sicurezza e vogliamo mettere in evidenza che mentre il Governo ha agitato questo fantasma della sicurezza per tutti questi mesi quando si è trattato poi di fare i conti e di dotare di risorse adeguate tutti gli organi preposti alla sicurezza pubblica ha pesantemente tagliato. Ovviamente questo tipo di tagli ha lasciato perplessità anzi ha suscitato proteste molto evidenti nei sindacati di Polizia ma, al di là di questo, è evidente che la proiezione sull’ordinaria amministrazione della pubblica sicurezza nel prossimo anno, in rapporto ai tagli, desta molta preoccupazione e molta apprensione per quanto riguarda la funzionalità minima di questi”. Anche per Targetti (PRC): “C’è stato un servizio di natura propagandistica del governo Berlusconi per quanto riguarda la tematica della sicurezza e della legalità nei territori. Si è fatta un’operazione di immagine più che un’azione che individua una strategia però non condividiamo, nella mozione presentata dal Partito Democratico, il riferimento ai Patti per la sicurezza perché anche quei patti erano impostati su un atteggiamento e una relazione con il territorio basato più sulla militarizzazione del territorio, criminalizzazione di una serie di fenomeni sociali, in termini di controllo e repressione, che non quello di agire e investire sull’effettive cause sociali, che determinavano anche elementi di insicurezza sociale”.