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LA CHIUSURA DI DUE VETRERIE ARTISTICHE NELL’EMPOLESE – VALDELSA
L’assessore Saccardi ha risposto, in Consiglio, a due domande d’attualità di Londi e Malquori (PD) e del PRC

La chiusura di due vetrerie artistiche e la crisi del settore nell’empolese-valdelsa sono state al centro di due domande d’attualità dei consiglieri Londi e Malquori (PD) e del gruppo di Rifondazione Comunista alle quali ha risposto l’assessore al lavoro Stefania Saccardi. “La crisi del settore vetro nell’empolese-valdelsa perdura da tempo, recentemente due aziende la Cristalleria Arno e la vetreria Azzurra di Montelupo hanno vissuto una dura crisi. La vetreria Arno è stata dichiarata fallita e ha dovuto licenziare i 22 dipendenti. La crisi è dovuta alla perdita della clientela statunitense e all’affermarsi di produzione di minore qualità che ha portato anche alla chiusura di alcuni negozi. Nonostante l’età media dei dipendenti sia medio alta, solamente poche unità raggiungeranno la pensione attraverso la mobilità. Le organizzazioni sindacali – ha annunciato l’assessore Saccardi – hanno consigliato l’accesso alla cassa integrazione straordinaria, il curatore fallimentare ha accettato di presentare domanda e il 14 gennaio si è chiuso il tavolo procedurale presso la Provincia, che ha dato parere favorevole per la cassa straordinaria per 12 mesi, con decorrenza 11 dicembre 2008, fino al 10 dicembre 2009, per 21 lavoratori sospesi a zero ore, con pagamento della cassa direttamente dall’Inps. La vetreria Azzurra, con 13 dipendenti, già 3 anni fa chiese una procedura di mobilità. Anche in questo caso, nonostante il prestigio, la proprietà ha deciso per la chiusura”. Paolo Londi prendendo atto dell’impegno dell’assessorato, ha ricordato che: “Al centro di queste crisi aziendali devono essere poste le persone che improvvisamente si trovano senza un posto di lavoro e attivarsi perché oltre agli ammortizzatori sociali, siano in grado di ricollocarsi in un posto di lavoro. Abbiamo avuto col collega Malquori un incontro con il Presidente, settore Vetro Ceramica di Confindustria, che ci ha evidenziato la pesante situazione che questi comparti stanno attraversando. Negli anni 60/70 nella zona dell’Empolese vi era una vetreria ad ogni angolo di strada, adesso sono rimaste 7/8 aziende. Sono tutte aziende, escluso una, di medie e piccole dimensioni. Siamo rimasti impressionati nel constatare che la produzione è quasi tutta manuale, di alta maestria e professionalità. Desta rammarico parlare di questa crisi che nel giro di pochi mesi potrebbe portare alla scomparsa del settore. La crisi è a livello internazionale e investe anche paesi come Polonia, Romania e Turchia che vantano una storica produzione vetraria. Ritengo opportuno e urgente un impegno della Provincia, per quanto di sua competenza, per la salvaguardia del settore manifatturiero del Vetro e della Ceramica. Non è solamente la perdita di posti di lavoro, che comunque sono la cosa principale da salvaguardare, ma è la perdita di una tradizione e di una cultura tipica della Provincia di Firenze, dell’Empolese-Valdelsa e di tutta la Toscana. Ritengo – ha concluso Londi – che le istituzioni a tutti i livelli Stato, Regioni, Province e Comuni non possono sottrarsi da mettere in atto tutti gli strumenti a disposizione per affrontare questa crisi globale”. Calò ha posto l’accento sul fatto che: “Non ci troviamo di fronte alla prima crisi aziendale nel circondario empolese–valdelsa. La crisi ha martoriato anche diverse aziende di moda ed altre piccole e medie produzioni artigianali. Dobbiamo prenderci un impegno di fine legislatura che però deve continuare anche nella prossima legislatura: promuovere una riunione con i sindaci del Circondario empolese per affrontare la questione del lavoro in quella zona perché i segnali che continuano a pervenire da quella zona sono tutt’altro che tranquillizzanti. Le due vetrerie segnalano un ulteriore punto drammatico di perdita di potere da parte della manifattura ma il resto del territorio non va bene, e quindi dobbiamo metterci in rete con gli enti locali che in questo momento si trovano a dovere fare fronte a chiusure, dismissioni, impoverimento generale del lavoro dei dipendenti”.

26/01/2009 14.08
Provincia di Firenze