Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

FEDERICO TONDI (UDC): “ELIMINAZIONE DELLE PROVINCE: PRIORITÀ PER RIDURRE LA SPESA, LA BUROCRAZIA E LE POLTRONE INUTILI”
Il consigliere provinciale fiorentino, già candidato alla presidenza della Provincia nel 2004, sull’iniziativa dell’Upi per salvare gli enti provinciali: “Anche questa giornata è propaganda della casta a spese dei contribuenti”

“L’eliminazione delle Province è un passaggio obbligato per ridurre la spesa pubblica, diminuire i livelli decisionali e applicare concretamente il principio di sussidiarietà”.
A dirlo è il consigliere provinciale di Firenze per l’Udc Federico Tondi, già candidato alla presidenza della Provincia per il centrodestra nelle amministrative del 2004 in occasione della giornata indetta dall’Upi per il mantenimento delle Province.
“Dopo cinque anni di esperienza all’interno dell’ente provinciale, dopo altrettanti anni trascorsi in consiglio comunale a Firenze – prosegue Tondi -, posso sostenere l’inutilità degli organi politici provinciali e la loro distanza tanto dai cittadini quanto dalle imprese. Se partiti come la Lega Nord, attaccati più che mai alle poltrone e ai piccoli centri di potere locali, si oppongono all’abolizione delle province, occorre dare un segnale chiaro che non tutta la comunità politica è schierata a tutela delle proprie rendite di posizione”.
Secondo il rappresentante dell’Udc, le province sono un pozzo senza fondo di costi a fronte di poca efficienza e molto intralcio per cittadini e imprese.
“La spesa media per Provincia degli organi politici è stimata in circa un milione di euro l’anno, cui vanno sommate spese di rappresentanza di giunta e consiglio, l’assunzione di personale a tempo determinato spesso fiduciari dell’amministratore di turno, e una struttura organizzativa dell’ente sovradimensionata e molto ben retribuita nelle posizioni dirigenziali (dai 60 ai 120 mila euro l’anno netti, oltre un bonus pari circa al 30%) a discapito del personale di livello più basso, sottopagato e spesso demotivato”.
È incalcolabile il risparmio che si otterrebbe dall’eliminazione del livello politico, dalla razionalizzazione organizzativa interna e dalla redistribuzione delle attuali competenze e del personale a tempo indeterminato delle province in parte alle Regioni, in parte ai Comuni. A questo si aggiungerebbe l’abbattimento dei tempi decisionali a tutto vantaggio delle imprese e dei cittadini. “Manca una chiara individuazione delle funzioni di cui le Province sono titolari. I suoi compiti si sovrappongono a quelli di enti come i bacini imbriferi montani, consorzi di bonifica, enti parco e aree protette, ATO acque, ATO rifiuti, Unioni di Comuni, Comunità montane, Enti strumentali regionali, oltre ai ricorrenti conflitti con i Comuni e la Regione di riferimento”.
Il problema di fondo è che “la Provincia continua ad essere percepita come un ente di troppo, distante dai cittadini e dalle imprese, poco utile, non funzionale, la cui proliferazione degli ultimi anni (12 nuove amministrazioni provinciali tra il 1992 e il 2005) è stata determinata prevalentemente da specifici interessi di natura politica e non dall’esigenza di una buona amministrazione. Le spese in carico alle Province sono in continuo aumento senza comportare alcun reale beneficio al contribuente. Se poi diventerà legge il progetto pseudo federalista sostenuto dal Governo, ogni ente dovrà godere di autonomia finanziaria, cioè dovrà trovare in proprio le risorse per il suo funzionamento e, quindi, aumentare le tasse”.
“Non è difficile capire che la volontà della proposta di legge sul federalismo, ricca di quorum elevati, referendum consultivi, iter lunghissimi complessi e costosi – conclude il consigliere Federico Tondi –, è quella di dissuadere dalla nascita delle città metropolitane e mantenere le province, con i suoi costi, le sue inefficienze e le sue poltrone. In Parlamento sono depositate alcune proposte di modifica di legge costituzionale che prevedono l’abolizione delle Province, prima fra tutte quella depositata sia alla Camera sia al Senato dai Gruppi parlamentari dell’UDC. Su questa linea è doveroso da parte di un buon amministratore proseguire la battaglia”.

Consigliere provinciale UDC
Federico Tondi

30/01/2009 12.11
Consiglio provinciale - Gruppo UDC