ADESIONE ALLO SCIOPERO C.G.I.L. DEL 13 FEBBRAIO
Approvata mozione del PD in Consiglio provinciale
Il Consiglio provinciale ha approvato una mozione di Gori e Biagiotti (PD) che ha riscritto la mozione di Targetti, Verdi Calò (PRC) di Sostegno allo sciopero nazionale del 13 febbraio proclamato dai sindacati Fiom-Cgil e Funzione Pubblica Cgil. La mozione è passato con 16 sì (PD), 10 no (PRC, FI, AN) e 2 astensioni (PDCI, La Sinistra). Respinto il documento di Rifondazione Comunista con 24 no (PD, FI, AN) e 5 sì (PRC, PDCI, La Sinistra). Calò (PRC) ha spiegato che: “Questo è un Governo antipopolare e lo vediamo sulla crisi economica e sociale in atto che colpisce i lavoratori, il salario ed i redditi sociali delle famiglie. Lo sciopero del 13 febbraio punta sulla difesa del ruolo universale dei contratti nazionali di lavoro, sul blocco dei licenziamenti, sul mantenimento dei siti produttivi e l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le imprese ed a tutte le tipologie di rapporti di lavoro”. Per Biagiotti (PD): “In un momento di crisi internazionale come questa riteniamo che l’azione del Governo sia insufficiente e contenga misure che non hanno carattere strutturale. Si hanno dei tagli in settori strategici importanti: nella scuola, nella ricerca, nella sanità e in altri settori vitali e strategici per la ricchezza di un Paese. In questo panorama l’anello debole è, essenzialmente, il lavoratore. In un momento di grave crisi finanziaria la politica dei redditi è uno degli aspetti fondamentali di uno Stato”. Per Massai (AN). “Con questa adesione il PD colma un gap politico nei confronti della C.G.I.L. e punta a fare una requisitoria sulle linee guida del documento di indirizzo, che non è un accordo sindacale, firmato da tutti i sindacati, all’infuori della C.G.I.L. Sappiamo perfettamente che la C.G.I.L. non li firma gli accordi con il Governo di centrodestra, perché non fa sindacato, fa politica”. E Nascosti (AN) ha aggiunto: “La gravità della crisi finanziaria non è paragonabile a quello che è successo in Francia, in Germania e negli Stati Uniti. L’accordo è stato firmato da 20 sigle sindacali e questo è un documento che va nella direzione non di risolvere la crisi finanziaria contingente ma di risolvere un problema strutturale dell’economia italiana, quella della flessibilità dei contratti di lavoro ed è un accordo che va incontro alle piccolissime imprese”. Per Bevilacqua (FI): “L’atteggiamento che la C.G.I.L. ha avuto nei confronti del tavolo in cui il Governo ha trovato l’accordo con tutti gli altri sindacati è lo stesso che abbiamo visto nel caso Alitalia, dove la C.G.I.L. ha rischiato di fare rimanere a casa tutti i dipendenti Alitalia che oggi hanno trovato posto nella Cai. Ma vogliamo veramente andare a rincorrere un sindacato che è privo di ogni attenzione verso il mondo del lavoro?”. Infine Gori (PD): “Abbiamo inteso evidenziare, in un contesto di crisi economica sempre più grave, due insufficienze. Una è quella del governo per quanto riguarda i provvedimenti anticrisi, compreso quello che è scaturito dal pacchetto di sostegno al credito. Il secondo motivo è un motivo di metodo, il metodo che il governo ha adottato per approcciarsi a questa problematica che ci sembra sbagliato, perché tende a proclamare un’iniziativa solitaria eliminando un vero confronto con tutto il complesso della società politica e civile”.