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LA CASSA INTEGRAZIONE ALLA BETAMOTOR DI RIGNANO SULL’ARNO
L’assessore Saccardi ha risposto ad una domanda d’attualità di PRC

La cassa integrazione per 40 lavoratori della Betamotor di Rignano sull’Arno è stata al centro di una domanda d’attualità del gruppo PRC alla quale ha risposto l’assessore al lavoro Stefania Saccardi. “Nata come Giuseppe Bianchi e come azienda che costruiva biciclette la Betamotor è, oggi, specializzata nella costruzione di moto fuori strada, da cross, da regolarità e trial con 17 mila veicoli annui e 15 mila motori con un fatturato di 44,5 milioni di euro. Il 70% della produzione è destinata ai mercati esteri ed è presente a Rignano dal 1972 ed occupa un’area di 116 mila metri quadri coperti con moderne attrezzature dove vi lavorano 111 dipendenti. C’è già stato un periodo di cassa integrazione ordinaria l’anno scorso – ricorda l’assessore – ed a febbraio ha perso definitivamente il contratto che prevedeva la costruzione di 13 mila motori. La commessa era stata dirottata in Slovenia. Questa grave perdita si è correlata all’attuale stallo del mercato, ragione per cui ha deciso di ricorrere alla cassa ordinaria, una settimana a gennaio 2009 e una nel mese di febbraio, per 40 addetti, 30 operai del reparto montaggio e 10 in altri reparti. L’azienda ha atteso che ricorrerà nuovamente alla cassa se la situazione non dovesse cambiare anche se i nuovi modelli potrebbero costituire un elemento di rilancio”. Calò ha ricordato che: “La cassa integrazione per i 40 lavoratori della Betamotor riapre un capitolo in un comune, quello di Rignano, che è stato interessato anni fa da una pesantissima crisi industriale che fece chiudere ben 5 aziende. Ora il Comune è interessato da una nuova crisi, in uno dei settori ritenuti di eccellenza e in espansione. Anche qui c’è un allarme, c’è una preoccupazione perché viene messo in discussione il futuro dell’azienda, così dice il protocollo aziendale, perché c’è una crisi di mercato, perché c’è una recessione in atto, e perché comunque c’è una globalizzazione che nel contesto sta ridisegnando i punti della produzione. Mentre una struttura come questa viene interessata da un nuovo processo di utilizzazione degli ammortizzatori sociali l’azienda non fa intravedere né un’ipotesi di rilancio produttivo, né, tanto meno, lancia un segnale per la necessaria rideterminazione della stabilizzazione, e questo preoccupa. E preoccupa anche l’amministrazione comunale di Rignano che ha appreso la notizia della cassa integrazione dal sottoscritto. Ancora una volta raccomandiamo il massimo dell’attenzione da parte delle istituzioni, e soprattutto raccomandiamo al Comune di Rignano di giocare un ruolo attivo che accompagni i lavoratori in questo pericoloso viatico”.

18/02/2009 15.24
Provincia di Firenze