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UN FONDO DI SOLIDARIETÀ PER I LAVORATORI ESPULSI DAL LAVORO
Approvata mozione in Consiglio provinciale. Confermato l’impegno della Giunta in accordo con la Regione

Cinquecentomila euro per la costituzione di un fondo di solidarietà della Provincia di Firenze a favore delle famiglie dei lavoratori espulsi dal lavoro. Il Consiglio provinciale ha approvato, con 23 sì e 6 no, la mozione promossa dai consiglieri Gori (PD), Campi (La Sinistra) e Marconcini (PDCI). Respinto (23 no e 6 sì) il maxi emendamento presentato da Avezzano Comes, Bevilacqua, Lensi (FI), Nascosti e Massai (AN) che chiedeva, essenzialmente, di portare il fondo di solidarietà ad un importo non inferiore a 750.000 euro. Gori ha sottolineato che: “Il Partito Democratico ritiene che la condizione sociale, derivante dallo stato di crisi oggi in atto, sia sostanzialmente una situazione inedita. E che questa situazione è destinata purtroppo a mantenersi, se non a aggravarsi. Riteniamo che le istituzioni a livello territoriale, ed in particolare le Province, debbano assumere iniziative adeguate in quanto i provvedimenti adottati dal Governo non soddisfano nessuno, da Confindustria alle parti sociali, perché non hanno una visione di lungo respiro”. Massai ha replicato che: “Il precedente Governo non ha fatto nulla per arginare una crisi che ormai tutti sapevamo doveva arrivare. Tutti hanno nascosto, fino a oggi, la crisi delle piccole e medie imprese. Nel solo 2008 hanno chiuso 500 imprese a Firenze e, in Toscana, si contano più di 800 crisi aziendali. E nessuno prende atto che i soldi, 50 milioni di euro messi in campo dalla Regione Toscana, servono francamente a molto poco. Anche perché sono stati solo annunciati ma non ancora stanziati”. Giunti (PD), citando l’Eurispes, ha sottolineato come: “Il 66% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese. Il 20% delle famiglie contrae mutui per cure mediche. Cresce il credito al consumo per i generi alimentari. In Toscana la cassa integrazione ordinaria è raddoppiata rispetto a gennaio dello scorso anno e siamo passati da 321.252 a 785.326 persone in cassa integrazione. E’ preoccupante il silenzio del Governo ed è in questa direzione che promuoviamo questa mozione che non vuole essere un’opera caritatevole ma un segnale che la Provincia di Firenze vuole lanciare”. Calò (PRC) ha ricordato che: “Nel Paese c’è preoccupazione, c’è ansia e c’è un conflitto sociale di ampie dimensioni. Firenze, un po’ distratta dalle primarie e dal dopo primarie rischiava di non poter porre uguale attenzione ai temi sociali, ai temi dell’occupazione, ai temi del salario, del reddito, della precarizzazione. Siamo favorevoli a questa mozione perché abbiamo la necessità e l’urgenza di dare un primo segnale a sostegno del reddito e a sostegno delle famiglie della Provincia di Firenze”. Anche per Bevilacqua (FI): “E’ opportuno che gli Enti Locali, in questo momento di delicata congiuntura economica internazionale, debbano fare la loro parte. Ma la mozione del PD assume dei toni che non possiamo condividere, quando si rifà a quelli che sono i giudizi espressi nei confronti del Governo. Inoltre, a quei 500 mila euro che il PD ha ipotizzato chiediamo di aggiungerne altri 250 mila che possiamo trovare facilmente abolendo il Consiglio degli Stranieri che non ha prodotto assolutamente nulla rispetto a quelle che sono le aspettative che questo Consiglio aveva”. Per Campi (La Sinistra): “La crisi che ci troviamo davanti è una crisi mondiale. Lo stesso Governatore Draghi ha sottolineato che entro il 2009 si perderanno 2 milioni e 400 mila posti di lavoro: soprattutto precari, atipici, dipendenti a termine che erano quasi 3 milioni a fine 2008. A fine anno ne rimarranno circa mezzo milione. L’estensione degli ammortizzatori sociali alle categorie fin qui scoperte resta urgente, così come è urgente una riforma organica che copra l’insieme dei lavoratori, tutelandoli dal rischio della disoccupazione”. Nascosti (AN) ha denunciato: “Una certa strumentalizzazione della situazione. Ci troviamo di fronte ad una crisi che non dovuta a un Governo che sta governando male, questa è una crisi internazionale. Come è possibile scioperare, come ha fatto la C.G.I.L., per rilanciare la situazione. Così facendo la crisi la si deprime ulteriormente. Credo che il fondo lo si poteva istituire anche col bilancio precedente facendo un’operazione amministrativa che poteva puntare a risparmiare su alcuni capitolati di spesa che riguardano l’attività di marketing del Presidente della Giunta”. Per Marconcini: “Se non affrontiamo la grande questione salariale e non capiamo che in questa situazione la gente che lavora non è più in grado di comprare la merce che produce, non ne usciamo. Non è vero che non ci sono soldi, i soldi ci sono, è che sono tutti in poche tasche. Ci sono aziende crisi, ma quasi mai sono in crisi gli imprenditori. Affianco ai provvedimenti tesi a sostenere chi perde il lavoro, andrebbero presi provvedimenti tesi a sostenere il lavoro perché si guadagna troppo poco per sopravvivere, quindi per consumare e per fare spese di investimenti e di consumo”. Romei (PD) ha ricordato che: “Il sistema del credito nel nostro Paese non sta avendo un comportamento che aiuta ad affrontare la situazione, in considerazione del fatto che il nostro sistema produttivo, che si basa per la stragrande maggioranza sul sistema delle piccole imprese, occorrerebbe di un comportamento più responsabile, più attento e non che sbattesse le porte in faccia ai nostri imprenditori se ritardano i pagamento di qualche mese. Perché ne va di mezzo anche il futuro del nostro sistema produttivo”. L’assessore al lavoro Stefania Saccardi confermando l’impegno ha sottolineato che: “Della questione ce ne stiamo occupando, da tempo, insieme alla Regione Toscana. Ragioniamo tutti, compreso il Governo, sull’utilizzo del fondo sociale europeo per allestire questo fondo di solidarietà. Occorre lavorare anche sulle modalità con le quali questi quattrini possono essere distribuiti. I centri per l’impiego sarebbero massacrati, l’ipotesi alla quale si guarda è l’Inps oppure a delle carte di credito che, come Provincia, vorremmo indirizzare per la formazione e che potrebbero, al limite, essere utilizzate anche per questi aspetti. Poi ci sarà bisogno di capire chi sono i soggetti destinatari e chi eroga materialmente il contributo”.

24/02/2009 11.39
Provincia di Firenze