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APPROVATO IL REGOLAMENTO SUGLI INDIRIZZI PER LA NOMINA, LA DESIGNAZIONE E LA REVOCA DEI RAPPRESENTANTI DELLA PROVINCIA PRESSO ENTI, AZIENDE, ISTITUZIONI
All’unanimità dal Consiglio provinciale

Il Consiglio provinciale ha approvato, all’unanimità, il regolamento sugli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti della Provincia presso enti, aziende, istituzioni. “Il testo unico degli enti locali – ha illustrato il Presidente della I Commissione Massimo Sottani – attribuisce al Consiglio provinciale il dovere di indicare gli indirizzi sui quali poi il Presidente della Provincia può procedere alla nomina di rappresentanti negli enti, nelle aziende, nelle istituzioni della Provincia. Quando si procederà a queste nomine si deve tenere presente di almeno il 50% di rappresentanza di genere per un’effettiva parità tra uomo donna. Inoltre, nelle cause di incompatibilità e esclusione, si vanno a porre due principi abbastanza innovativi: gli ex Presidenti e Assessori della Provincia possono essere proposti soltanto dopo che sia passato un periodo pari alla durata dell’ultimo mandato, o per gli Assessori, dell’ultimo incarico. Sempre tra le cause di incompatibilità e di esclusione c’è quella di chi è stato nominato per due mandati consecutivi nello stesso incarico, questo per rispondere ad una richiesta giusta di maggiore chiarezza e di maggiore trasparenza”. Anche per Tondi (UDC): “Si tratta di un che ha come obiettivo quello di dare più trasparenza dell’operato del mondo politico all’esterno, garantire quindi maggiore partecipazione da parte dei cittadini alla cosa pubblica, contribuire alla semplificazione amministrativa e garantire così ai cittadini maggiore efficienza nel funzionamento della macchina amministrativa”. Campi (La Sinistra) si è soffermata: “Su tutta la questione delle Pari opportunità. C’è stato un emendamento, che era stato presentato dalla sottoscritta, ma nato anche dal lavoro che la Commissione Pari Opportunità, che ha fatto con la campagna che chiede di dare un’opportunità pari, ovvero del 50%, alle donne. Una campagna che va incontro alla pari dignità delle donne. Credo che occorra avere la capacità di mettere alla prova le donne e che questa sia una nostra conquista. Lo statuto prevedeva che non ci fosse il superamento dei due terzi di rappresentanza di genere, noi siamo andati oltre, il che significa che la Commissione Pari Opportunità e conseguentemente la Prima Commissione ha lavorato molto bene”. Anche per Calò (PRC): “E’ stato importante adeguare gli atti dell’istituzione su una questione delicata che riguarda appunto la differenza di genere e la questione legata alle pari opportunità. Le donne, spesso e volentieri, sono diseguali nel mercato del lavoro, sono diseguali nell’organizzazione del lavoro, sono diseguali nelle pari condizioni di lavoro e percepiscono un salario differenziato. Importante anche il fatto che il regolamento si mette in sintonia con la società civile”. Anche Marconcini (PdCI) si è detto: “D’accordo sulla questione della partecipazione delle donne perché dobbiamo partire da una situazione di parità. E dobbiamo andare avanti per questa nostra strada poi, se le donne meritano, arriveranno anche a fare i segretari di partito e potranno essere Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura ed altro. Purtroppo i tempi della politica sono dettati dagli uomini, a tutti i livelli, ma partiamo da queste cose per raggiungere la vera parità”. Per Bevilacqua (FI): “La necessità di questo regolamento nasce dal fatto che ormai da qualche anno gli Enti Locali si sono affacciati al mondo delle società commerciali e in questo incontro hanno avuto grosse difficoltà e le stanno ancora avendo perché è un sistema molto lontano da quello che conosciamo nell’ente Locale. Non so che effetti produrrà questo regolamento, certo è che è un passo avanti, un contributo a una problematica che è in piedi e che in pochi in questo momento stanno affrontando”. Biagiotti (PD) è tornata sulla questione della rappresentanza di genere. “Lo statuto della Provincia ha stabilito che nelle nomine l’uno dei due sessi non deve superare i due terzi. La cosa che ci preoccupa, come donna, è che i due terzi non avviene mai a nostro favore. La campagna della Commissione Pari Opportunità, che ci ha visto impegnate tutte, per dare un’opportunità del 50% alle donne in politica rivendica questa necessità di poter partecipare alla vita democratica del nostro Paese, non solo per quanto riguarda le nomine della Provincia di Firenze ma per quanto riguarda tutte le questioni che riguardano la presenza delle donne nelle istituzioni, nella politica, per non parlare del mondo del lavoro, nelle retribuzioni, nell’accesso alle carriere”.

17/03/2009 16.40
Provincia di Firenze