LA CARTA DI FIRENZE E IL BENESSERE PSICHICO DEI BAMBINI
Dalla Provincia di Firenze e dalla Fondazione Child un impegno concreto per il raggiungimento degli obiettivi, a partire dalla formazione
La “Carta di Firenze” del 2007, sottoscritta nel corso del 13° Congresso dell’European Society for Child and Adolescent Psychiatry (ESCAP), ha indicato importanti linee-guida sul benessere psichico dei bambini, per la prevenzione delle patologie psichiatriche, per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei trattamenti, per accrescere la qualità e l’accessibilità dei servizi, per superare la stigmatizzazione e favorire il rispetto dei diritti umani.
La Provincia di Firenze e la Fondazione Child si sono incontrate oggi a Firenze (in un incontro organizzato nell’ambito del congresso internazionale della WPA, presieduta dal Professor Mario Maj) con l’obiettivo di analizzare l’effettiva applicazione della Carta e discutere le prospettive di sviluppo, avanzare nuove proposte, condividere gli strumenti e sviluppare sinergie di rete. Fra gli obiettivi, in evidenza quello della formazione. Recita infatti la Carta di Firenze: “Crediamo che la formazione degli psichiatri infantili e dei ricercatori sia un elemento fondamentale per la crescita della nostra disciplina e che una maggiore collaborazione tra gli stati Europei porti ad un miglioramento sia nella ricerca, sia nelle prassi. I fondi destinati alle ricerche dovrebbero essere progressivamente privi di confini, potendosi in questo modo ottenere un valore aggiuntivo per l’Europa”.
Nel 2007 La Carta di Firenze ha sviluppato proposte e interventi in termini di prevenzione, diritti umani e formazione, nel campo della Psichiatria infantile in Europa.
La salute del bambino è importante di per sé, tuttavia deve essere considerata lungo tutto l’arco della vita: la maggior parte dei disturbi mentali dell’età adulta, infatti, ha origine nell’infanzia e nell’adolescenza: prevenire i disturbi mentali dell’infanzia equivale quindi a prevenire i disturbi mentali dell’età adulta.
Nonostante questo, in Europa la percentuale di finanziamento pubblico a favore della salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza è in media solo il 5,6% degli investimenti per la salute mentale, a loro volta già inadeguati rispetto ad altri settori della sanità. Va da sé che anche l’investimento in prevenzione è assolutamente insufficiente, dato preoccupante se si considera che un bambino e un adolescente su cinque soffrono di problematiche di sviluppo emotive o comportamentali; uno su otto ha un disturbo mentale; il suicidio è una delle prime tre cause di morte nei giovani; le pratiche di autolesionismo sono da 10 a 40 volte più frequenti del suicidio stesso e la comorbidità è molto diffusa e può verificarsi a tre livelli: associata ad altri disturbi, ad abuso di sostanze e a disturbi cronici.
“Sembrano lontani gli anni cinquanta, nei quali i principali rappresentanti delle neuropsichiatria infantile, il prof. Bollea in testa, lanciavano la parola d’ordine “prevenzione”, ha dichiarato il Professor Ernesto Caffo, Professore di neuropsichiatria infantile all’Università di Modena e Reggio Emilia, e Presidente della Fondazione Child. “Si parla molto di questo tema a livello internazionale, non abbastanza in Italia. E’ invece necessaria la definizione di strategie di intervento che valorizzino il ruolo della prevenzione, in accordo con le linee di indirizzo europee, vincolando istituzioni, servizi, famiglia, scuola e comunità più generalmente intesa ad un impegno congiunto. Improrogabile la definizione di piani che presentino obiettivi precisi, responsabilità chiare e criteri di verifica oggettivi. Per ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi e favorire gli interventi più efficaci nel promuovere il benessere di bambini e adolescenti, la Carta di Firenze è stato un passo importante. Ora occorre dar seguito alle linee guida, fra le quali lo sviluppo di programmi all’interno del contesto scolastico, finalizzati all’acquisizione delle life skills e alla prevenzione dei disturbi della condotta; l’identificazione precoce delle madri a rischio di depressione post-partum; l’insegnamento delle competenze genitoriali nelle famiglie più a rischio, il sostegno offerto a programmi che contrastino la stigmatizzazione, favorendo il supporto sociale ai giovani pazienti e alle loro famiglie. Altresì l’auspicio è che il nostro Paese diventi un centro di attrazione per docenti e specializzandi o giovani specializzati in psichiatria e neuropsichiatria infantile provenienti da tutta Europa, attraverso la creazione di strutture d’eccellenza. Bisogna poi sempre ricordare che un bambino vive e cresce all’interno di un contesto e non può essere concepito isolatamente da questo. E’ necessario, allora, rivolgere maggiore attenzione alla qualità della sua vita, ai fattori protettivi e alle risorse presenti nel suo ambiente. Lavorare con le famiglie, con i pediatri di base, con i neuropsichiatri infantili e psicologi. Non solo nel momento della cura, ma anche e soprattutto della prevenzione”.
Il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, ha dichiarato: “L’incontro di oggi è un’occasione per fare il punto sull’applicazione e lo sviluppo dei principi contenuti nella Carta di Firenze, che rappresenta un motivo di orgoglio in più per questa città. Qui, dove sono state tracciate le linee del Rinascimento, l’attenzione ai più deboli è stata parte integrante del modo di esprimere l’arte. Filippo Brunelleschi, che ha regalato a Firenze un’opera di straordinario splendore come la cupola di Santa Maria del Fiore, ha rivolto il suo ingegno anche ai bambini, realizzando lo Spedale degli Innocenti, il primo orfanotrofio di Europa, un istituto di beneficenza e di sostegno all’infanzia”.
L’incontro ha visto inoltre il prezioso intervento del Professor Giovanni Bollea, Professore emerito di neuropsichiatria infantile dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, e del Professor Bennett L. Leventhal, Professore di Psichiatria, Direttore Center for Child Mental Health & Developmental Neuroscience – Institute for Juvenile Research,University of Illinois.
In occasione del convegno, che si è svolto a Palazzo Medici, sede della Provincia di Firenze, è stato consegnato un importante riconoscimento per l’importante opera svolta nel campo dello studio e della ricerca sui temi della Psichiatria dell’Infanzia e dell’ Adolescenza ai Professori Judith Vivant Rapoport, MD Director, Child Psichiatry Branch_National Institute of Mental health-NIMH, USA, autrice o co-autrice di oltre trecento pubblicazioni scientifiche, membro dell’ Istituto di Medicina e dell’Accademia Americana di Arti e Scienze e Massimo Papini, Professore di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Firenze, fondatore della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile che ha diretto dal 1975 al 2007.
INFO STAMPA
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Per la Fondazione Child: Andrea Festuccia tel 06 44292685 cell 347 7618090 email andrea.festuccia@azzurro.it