HomeCREDITO, “PERCORSI NUOVI NEL RAPPORTO FRA BANCHE E IMPRESE”
Presentato il rapporto Irpet in Palazzo Medici Riccardi. “Nel 2008 progressivo deterioramento del credito offerto. Gli investimenti dovranno corrispondere a una forte qualità dei progetti”
Il 2008 ha visto il progressivo deterioramento della quantità e della qualità del credito offerto, a causa della crisi di liquidità bancaria e della conseguente maggiore avversità al rischio da parte degli istituti di credito, ma anche delle aspettative negative degli operatori e dei mercati.
Stamani nella Sala Nicola Pistelli della Provincia di Firenze, in Palazzo Medici Riccardi, l'Irpet-Istituto regionale per la programmazione economica toscana ha presentato il rapporto 2009 sul "Sistema del Credito nella Provincia di Firenze". Confronto quindi tra i rappresentanti degli Enti locali, dei sindacati e della categorie economiche. Dopo l’introduzione ai lavori di Luigi Ulivieri, Presidente del Collegio di Direzione generale della Provincia, e di Mirko Dormentoni (Direzione Sviluppo economico e programmazione), la relazione di Andrea Taddei, ricercatore Irpet, e gli interventi di Simonetta Baldi (responsabile del Settore politiche finanziare della Regione Toscana); Oliviero Roggi (docente dell’ateneo fiorentino, Comitato tecnico Osservatorio regionale sul credito). Alla tavola rotonda hanno preso parte Silvia Badiali (Api Firenze); Pietro Bracci (Fidi Toscana); Lionello Castaldelli (Fidi Coop Toscana); Luigi De Stefano (Gruppo Monte dei Paschi di Siena); Guidarelli Giovanni (Confartigianato); Nico Gronchi (Confesercenti Firenze); Pier Luigi Masini (Confcommercio Firenze); Luigi Nenci (Cna Firenze); Sergio Pestelli, (Cgil Firenze); Giovanni Ronchi (Cisl Firenze); Ferruccio Vannucci (Artigiancredito Toscano). Dopo il confronto, le conclusioni sono state affidate ad Andrea Barducci, Vice Presidente della Provincia di Firenze e assessore allo Sviluppo.
Le azioni della Provincia di Firenze sono sostenute da investimenti che danno base scientifica alle nostre scelte strategiche, destinati a realizzare indagini, ricerche, studi, convegni e seminari di benchmarking, condotti in collaborazione con università e istituti di ricerca di livello locale, regionale, nazionale e internazionale, sulle tematiche di maggior rilievo quali il mercato del lavoro, l’accesso al credito per la Pmi, la delocalizzazione e internazionalizzazione del sistema produttivo, la capacità di attrazione di investimenti esteri, il rapporto tra ricerca scientifica e innovazione tecnologica applicata, lo sviluppo del sistema imprenditoriale provinciale.
Si tratta dell’"osservatorio per la programmazione strategica", curato dalla Direzione Sviluppo Economico e Programmazione della Provincia, che fornisce analisi e interpretazioni utili alla definizione degli obiettivi e delle linee d'azione della programmazione strategica provinciale per lo sviluppo locale. L'attività consolidata ormai da molti anni è rappresentata dalla collaborazione con l’Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana per la realizzazione del “Rapporto annuale sulla situazione economica provinciale” che viene pubblicato a fine anno e che rappresenta ormai un punto di riferimento per molti attori locali pubblici e privati. Nell'ambito dell'osservatorio sono inoltre sviluppate una serie di attività di approfondimento conoscitivo del contesto socioeconomico territoriale, anche per analizzare le caratteristiche e le tendenze evolutive del sistema economico e imprenditoriale provinciale tramite analisi statistiche, studi e ricerche relative a specifici settori produttivi, filiere o temi dello sviluppo locale.
E' in questo contesto che l'Amministrazione provinciale ha stipulato alla fine del 2008 una convenzione con l'Irpet per cofinanziare un programma di attività di interesse comune di analisi della situazione socio-economica provinciale, tra cui una indagine sul credito e in particolare sull'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, in coerenza con gli obiettivi e le attività dell’Osservatorio Regionale sul Credito. Lo studio presentato nel presente rapporto nasce dalla constatazione che in un contesto economico difficile, e ancor più nella attuale grave crisi economica, le imprese affrontano con difficoltà i cambiamenti che, nell’ambito del sistema finanziario e creditizio, sono stati introdotti per effetto degli accordi di Basilea II. Questi rafforzano il principio generale che per governare il sistema finanziario occorre disporre di un sistema di analisi dei rischi di credito che si fondi su parametri oggettivi, ma in un contesto come quello toscano e fiorentino, ricco di piccole e piccolissime imprese, l’applicazione di un sistema così rigoroso crea difficoltà di rilievo sia alle banche che devono attrezzarsi per affrontare il cambiamento di regole e procedure, sia alle imprese che dovranno assumere un nuovo approccio informativo nei confronti degli istituti di credito.
Il 2008 ha visto il progressivo deterioramento della quantità e della qualità del credito offerto, a causa della crisi di liquidità bancaria e della conseguente maggiore avversità al rischio da parte degli istituti di credito, ma anche delle aspettative negative degli operatori e dei mercati. La congiuntura finanziaria attuale determina un certo irrigidimento nell’erogazione dei finanziamenti e questo può certamente accentuare le condizioni di difficoltà in cui si trovano molte imprese. In ogni caso, appare necessario che il rapporto fra banche e imprese intraprenda percorsi nuovi, volti allo sviluppo territoriale poiché basati sulla concessione di credito sulla base della qualità di forti e innovativi progetti di investimento.
In conclusione, la Provincia ritiene che anche questa attività di analisi fornisca utili indicazioni alla definizione di obiettivi strategici che la Regione, il sistema degli Enti Locali, le altre istituzioni pubbliche ed il sistema delle imprese e delle parti economiche e sociali potranno perseguire al fine di sostenere, anche e soprattutto in questo momento di crisi, lo sviluppo locale da un punto di vista sia strettamente economico sia più complessivamente sociale.
In allegato la sintesi del rapporto Irpet
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