PIU’ FIDUCIA E ASPETTATIVE VERSO LE ISTITUZIONI MENTRE CRESCE IL DISTACCO DAI PARTITI
Una indagine di Provincia e Tolomeo sulla società provinciale
Un’indagine approfondita su dove va la società provinciale e cosa i cittadini si aspettano dagli enti pubblici è stata realizzata per la Provincia dalla società “Tolomeo”.
I risultati dell’indagine sono stati presentati alla stampa questa mattina in Palazzo Medici Riccardi dal presidente della Provincia Michele Gesualdi e dal vicepresidente Piero Certosi.
L’indagine è stata commissionata dall’Ufficio della Programmazione della Provincia per verificare la congruenza tra le agende pubbliche e le richieste della popolazione. 818 le interviste realizzate, nella prima settimana di marzo, su un campione di residenti.
L’indagine ha prima di tutto evidenziato una forte attesa dei cittadini nei confronti delle pubbliche amministrazioni. L’efficienza delle istituzioni è collocata al primo posto fra i fattori che garantiscono la qualità della vita, prima ancora delle bellezze naturali e degli aspetto demo-socio-economici. All’attesa non corrisponde una sfiducia. Anzi la fiducia negli enti locali è alta per il 33% degli intervistati e sufficiente per un altro 32%. Regione e Provincia sono accomunati su livelli di fiducia alta superiore al 30%, i Comuni superano il 50% nella Piana e nell’Empolese.
E’ riconosciuta l’efficacia dell’azione degli enti locali nella valorizzazione dei prodotti del territorio, in tutte le aree, con una media di voti alti ben oltre il 50%. Voti da 7 a 10 anche per la promozione turistica dei centri minori. E un 66% dei cittadini giudica positivamente la qualità degli uffici al pubblico del suo Comune.
Bassissima invece la fiducia dei cittadini, di tutte le categorie, verso il mondo della politica. L’82,8 dichiara di credere assai poco nei partiti. Va un po’ meglio per i movimenti, gli sfiduciati qui sono il 56,3%, e soprattutto per le associazioni ambientaliste e dei consumatori. Bassa è anche la fiducia verso il mondo economico, mentre gli interventi pubblici a sostegno delle attività economiche sono invece per lo più giudicati efficaci.
L’area della fiducia bassa coinvolge anche i sindacati, supera il 50% fra gli operai e lo sfiora fra i lavoratori pubblici.
Cosa vogliono i cittadini che le strutture di organizzazione sociale non riescono a dare loro generando questo clima di sfiducia? Dopo i problemi mondiali della pace e della lotta al terrorismo dominano quelli del costo della vita, dell’inquinamento e dell’occupazione.
“L’accento su costo della vita e disoccupazione – rileva Gesualdi - conferma la strada intrapresa dalla mia Giunta quando ha posto il lavoro al primo posto del suo programma di legislatura, nella convinzione che lo sviluppo economico sia lo strumento della crescita sociale”.
Il paesaggio è un altro grande valore trasversale. Vi è una richiesta di benessere economico e di qualità ambientale che si specchia nelle politiche pubbliche di sviluppo sostenibile.
“Se i dati ci assicurano – rileva Gesualdi - che le nostre scelte hanno corrisposto a quello che i cittadini ci chiedevano, molta è la strada da fare che ancora resta da fare per far arrivare la pubblica amministrazione al livello desiderato dalla popolazione e delle imprese. Ci sono altri indicatori che ci stimolano a fare meglio e di più in alcune settori strategici. E’ noto in quali condizioni ci siano pervenute le competenze sulle scuole superiori, sulla viabilità ex statale, sui fiumi. Ebbene siamo ora noi a doverci confrontare con cittadini che esprimono per il 45% giudizi di insufficienza sulla sicurezza delle scuole; che per il 59% ritengono carente la manutenzione delle strade, con punte di criticità a Firenze e nel Mugello; che per il 50% ritengono inadeguata la regimazione dei fiumi. La sfida è dunque alta e grande è l’esposizione del nostro ente su temi critici per la nostra popolazione. Ci sono molte risposte da dare per far emergere il segno di una diversità avvertibile fra il nostro governo delle scuole, delle strade, dei fiumi e quello degli enti che ci hanno preceduti”.
“Ma la nostra ricerca – aggiunge ancora Gesualdi - ci dice anche in modo molto chiaro che non si tratta tanto di investire in opere quanto in politiche. Faccio l’esempio dei trasporti, dove alla richiesta di strade migliori corrispondono una forte richiesta di tramvie o parcheggi scambiatori nelle stazioni ferroviarie e quote crescenti di utilizzatori dei mezzi pubblici: vi è cioè una forte consapevolezza dell’importanza delle scelte in favore dell’intermodalità basata su assi di trasporto su rotaia. E molti cittadini ritengono migliorati servizi come quelli di autobus e treni locali, ma altrettanti collocano proprio questi servizi fra quelli che vanno male. Vi è cioè una criticità associata ad un premio delle politiche in atto”.
“Abbiamo introdotto nel nostro programma il tema di una nuova attenzione per i giovani – nota infine Gesualdi – e i dati raccolti collocano le loro problematiche nella fascia più bassa dei servizi in via di miglioramento, in quella cioè che corrisponde ad un’esigenza d’intervento maggiore”.
Alti i voti per la qualità della scuola da parte del 55% delle persone e per le attività formative dal 61% dei soggetti. Ed è fra il 70 e l’80%, a seconda delle categorie, il gradimento per l’attività dei servizi per l’impiego, recentemente trasferiti alla Provincia, che pochi anni fa erano l’esempio del disfunzionamento pubblico.