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FIRENZE, INNAMORATI DI "CAMPO MARTE"
Una mostra e un libro. Inaugurazione il 23 giugno alle 18 presso San Salvi 'Città aperta'

La locandina di "Innamorati di 'Campo Marte'"

La mostra "Innamorati di 'Campo Marte'", curata da Alessandra Borsetti Venier e Giuliana Occupati e costituita da 16 pannelli fotografici, e il relativo libro, pubblicato da Morgana Edizioni per l’occasione, tracciano un viaggio a ritroso nel tempo, articolato in molte tappe, con un’attenta esplorazione del Quartiere 2 attraverso la rivisitazione di piccole e grandi storie, di reti di quotidiana convivenza, di legami affettivi. La mostra, patrocinata dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Firenze-Quartiere 2, verrà inaugurata martedì 23 giugno, alle ore 18, a Firenze presso San Salvi “Città aperta” da Gianluca Paoloucci e Dario Nardella, e resterà aperta dal 23 giugno al 10 luglio 2009.
I materiali iconografici provengono in gran parte dall’Archivio del “Centro Anziani Campo di Marte”, ma anche da collezioni sia pubbliche che private di chi è nato in questa zona, nonché dagli appassionati fiorentini che hanno messo a disposizione fotografie di famiglia, ricordi e testimonianze dirette.
I luoghi su cui si è concentrata la ricerca a volte sono contigui, altre volte lontani fra loro, e comunque, pur essendo fisicamente distanti, contornano quel primo nucleo originario che è, e resta, il Campo di Marte. Le due autrici hanno cercato quei possibili legami che uniscono zone con connotati storici e sociali diversi, rintracciabili nelle comuni tipologie dei mestieri, come le trecciaiole presenti sia a Settignano che a Rovezzano e alle Cure, oppure gli scalpellini che lavoravano sia a Settignano che a Varlungo; nella formazione di Associazioni di Mutuo Soccorso, Case del Popolo e Cooperative che hanno creato intrecci nella vita sociale di tante persone che hanno animato strade, piazze, mercati, fabbriche e scuole del nostro Quartiere.
I temi affrontai sono molteplici: dalla Storia del volo al Campo di Marte e dai primi esperimenti di navigazione aerea con velivoli dotati di ali di tela, coraggiosamente guidati da piloti come Vasco Magrini. Segue la storia di William Frederick Cody detto Buffalo Bill che, agli inizi del ’900, con il suo strepitoso spettacolo di autentici pellerossa, centinaia di attori e di comparse, diligenze a cavallo e animali delle praterie americane, ricostruì in un tour internazionale la vita avventurosa del mitico West. Il Campo di Marte ha sempre avuto una vocazione militare divenendo, per molti decenni, luogo di esercitazioni di artiglieria, cavalleria, fanteria, poligono di tiro e polveriera con deposito di munizioni. Nel 1920, proprio la disattivazione di quest’ultima, provocò a San Gervasio una terribile esplosione che causò molti danni alle abitazioni, numerosi feriti e morti, fra i quali il coraggioso Comandante dei Vigili del fuoco Augusto Baldesi. Si è arricchita con nuove testimonianze la memoria della fucilazione dei cinque giovani renitenti alla leva avvenuta il 22 marzo 1944 allo Stadio comunale e la distruzione di via Michele Amari il 2 agosto dello stesso anno. Anche nella zona di San Salvi si è andata delineando nel tempo una storia operosa di popolo, che meritava una particolare attenzione; storia che ha ruotato intorno alla Casa dei Lavoratori “Andrea del Sarto”, luogo di aggregazione sociale, culturale e politica. Così come andava sottolineata la difficile presenza dell’Ospedale Psichiatrico “Vincenzo Chiarugi”, fin dal lontano 1890. Sono state affrontate in questa esplorazione molte zone del quartiere come Le Cure, Piazza Beccaria, Villa Arrivabene, Coverciano, Settignano, Bellariva, Varlungo, Rovezzano, con un senso di sorpresa e di profondo interesse per le implicazioni umane e sociali che vi abbiamo rintracciato. Dopo la guerra, negli anni della ricostruzione, questa parte del quartiere ha cambiato volto. L’ardita costruzione dello Stadio Comunale “Artemio Franchi”, nominato all’epoca “Giovanni Berta”, già inaugurato nel 1931, aveva dato inizio alla storia della Fiorentina e allo sport nelle sue varie discipline. Sulla verde “campana” del Campo di Marte, sono proliferati gli impianti sportivi, le associazioni, le nuove società, trasformando questa zona nel vero polo sportivo della città. Ci è sembrato degno di interesse mettere in evidenza anche ciò che ha mutato la fisionomia del paesaggio come l’interramento di alcuni corsi d’acqua tra cui il torrente Affrico. Anche i terreni del Salviatino, suddivisi in poderi a mezzadria e residenza di ville padronali fino alla metà degli anni Cinquanta, hanno subíto una radicale trasformazione cedendo lo spazio a moderni fabbricati abitativi. La ricerca, che ha toccato argomenti storici e antropologici, è arrivata fino a lambire le sponde della riva destra dell’Arno.

Alessandra Borsetti Venier, Giuliana Occupati, Innamorati di “Campo Marte”, Morgana Edizioni, Firenze 2009 cm 21 x 25,5 p. 80 foto 280 E 12,50

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16/06/2009 13.20
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