LA PROVINCIA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO
Un tema che sarà ripreso a breve dal Consiglio Provinciale di Firenze
Approvata (18 voti a favore, la maggioranza e Rifondazione Comunista e 4 voti contrari, la Casa delle Libertà) la mozione presentata dai consiglieri D’Amico, Parotti e Targetti ed emendata dalla maggioranza contro la privatizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano. “Siamo preoccupati – ha spiegato Parotti – della possibilità che viene data di poter privatizzare archivi, monumenti e biblioteche. Un bene pubblico diventerà così bene privato e la fruizione diventerà solo un fatto di profitto e non di qualità culturale e storica. La Provincia ha mantenuto pubblica l’Agenzia per il Turismo ma il comune di Firenze, ad esempio, sta privatizzando larghi settori museali grazie a questa norma”. Per Filippini (FI) si tratta di propaganda fine a se stessa: “Il patrimonio è una risorsa che ci viene dalla storia è importante ottimizzarla. Una migliore gestione del nostro patrimonio artistico – ha detto Filippini – non mi sembra cosa abominevole”. Sulla stessa linea Avezzano Comes (FI) che ha chiesto delucidazioni sulla mozione: “Questo atto parla di svendita del patrimonio artistico o sta parlando della possibilità di affidare la gestione di parti di questo ai privati? Sono due cose molto diverse – ha detto Avezzano Comes – e sicome non è possibile capire dalla mozione di cosa si parla non parteciperò al voto”. Critico anche Massai (An): “Un conto è privatizzare, cosa diversa è se si pensa che una volta che si è data la gestione di taluni spazi, alla parte privata, questa Provincia possa perdere il controllo dell’attività, soprattutto dal punto di vista politico”. Infine Lepri (Ds) che ha annunciato di voler tornare sull’argomento: “Per far sentire con più forza un grido d’allarme, di grande preoccupazione, per come il governo sta attualmente operando nel settore dei beni culturali. A partire dalla svendita – ha sottolineato Lepri – che si sta preparando del patrimonio immobiliare di rilevante interesse storico e artistico. Qualcosa che non ha precendenti nella storia del nostro paese e che rischia di produrre danni che due guerrre mondiali, non sono riuscite a fare”.