SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO IRANIANO
Approvata, all’unanimità, mozione della VII Commissione consiliare
Il Consiglio provinciale ha approvato, all’unanimità, una mozione della VII Commissione consiliare di solidarietà con il popolo iraniano che chiede che cessino la repressione e gli arresti, che vengano liberati i prigionieri politici del regime e che il popolo iraniano possa scegliere liberamente il proprio futuro, in un nuovo quadro di garanzie democratiche per tutte le espressioni politiche, sociali e religiose presenti in Iran. Impegna il Presidente della provincia di Firenze e la Giunta a sostenere, in tutti gli ambiti e nelle forme possibili, la lotta per il rispetto dei diritti umani e democratici del popolo iraniano e a mettere in atto forme concrete di sostegno e di solidarietà con la società civile di quel paese e con la comunità iraniana della Provincia di Firenze; auspica che l’Unione Europea e la Comunità internazionale, pur nel mantenimento della disponibilità al dialogo e al confronto con la Repubblica islamica iraniana, tengano ferma la richiesta esigente del ripristino di un clima di serenità che solo il rilascio degli arrestati, la fine della repressione e l’apertura reale di un confronto con l’opposizione può assicurare in quel grande e travagliato paese; impegna altresì il Presidente del Consiglio provinciale ad inviare la presente mozione all’Ambasciatore in Italia della Repubblica Iraniana ed al Console Iraniano a Milano. “E’ una mozione – ha spiegato il Presidente della VII Commissione Giuseppe Carovani – che effettivamente risponde a quel sentimento di partecipazione e di condivisione che vogliamo esprimere per il travaglio che il popolo iraniano sta attraversando in questa fase e che è la conseguenza dell’esito del voto del 12 giugno che ha portato ad un movimento, anche da parte di cittadini del popolo iraniano, e che ha aperto una fase nuova e diversa ed è all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale con possibili nuovi sviluppi ed evoluzioni. Non possiamo dimenticare i morti che la dura repressione del regime iraniano ha avuto proprio in corrispondenza delle manifestazioni che si sono sviluppate dopo il voto, non possiamo dimenticare le tante limitazioni di diritti civili fondamentali che nell’ordinamento iraniano purtroppo ancora insistono e che vanno fortemente a colpire le libertà fondamentali della persona. Un regime che, purtroppo, si caratterizza ancora con una forte connotazione teocratica. E’ vero che l’Iran è uno dei pochi regimi in Medioriente che prevede una forma di partecipazione popolare all’indicazione e alla nomina dei vertici istituzionali tuttavia, dobbiamo, in questa fase, stare accanto a quelle forze sia in Iran, sia a livello internazionale, che si battono perché possa essere aperta una fase nuova che porti a uno sviluppo positivo proprio sul versante del riconoscimento dei diritti delle minoranze”.