APPROVATA MOZIONE CHE CHIEDE LA MODIFICA DELLA NORMATIVA DEL PATTO DI STABILITÀ DEGLI ENTI LOCALI
Dal Consiglio provinciale
Il Consiglio provinciale ha approvato (17 sì e 7 astensioni) una mozione della Giunta sulla modifica normativa del patto di stabilità allineato alle reali esigenze finanziarie degli Enti locali. L’Assessore al Bilancio e personale Tiziano Lepri ha spiegato che: “Il patto del triennio 2009 – 2011 è stato approvato con decreto legge, e ci fu una forte contestazione nel merito. Si riproponevano gli schemi e le strutture di un patto per il triennio precedente che era stato concertato dalle autonomie locali ma il problema erano gli obiettivi che erano stati posti e il crescendo degli obiettivi nel corso del triennio che il patto prevede, soprattutto per quanto riguarda il vincolo che, di fatto, va a collocarsi nella parte straordinaria del bilancio degli Enti Locali. Il meccanismo è tale per cui si va a tagliare necessariamente obbligatoriamente, per rispettare le regole del patto, le spese per investimenti e questa situazione viene a coincidere con una situazione economica e sociale di grave crisi producendo, alla fine, un effetto negativo importante nel sistema economico del Paese. Ed è questo il meccanismo che, dopo il primo anno, sta mettendo in crisi il sistema delle autonomie locali e sta mettendo in crisi anche il sistema degli investimenti sul territorio. E’ su questo che stiamo lavorando e stiamo cercando di convincere anche il Governo che si fa un cattivo servizio al paese, proprio rispetto ai disegni, cioè alle politiche più o meno condivise, ma di rilancio dell’economia. Il 2009 è l’anno test da questo punto di vista, perché per il 2007 e il 2008 sostanzialmente il patto ha retto, perché era anche costruito proprio con un meccanismo che tendeva a rinviare i problemi negli anni a venire. Nel patto 2009 – 2011 questa cosa si è ulteriormente aggravata perché sono stati fortemente incrementati gli obiettivi di risparmio. Il 2009 sta presentando una situazione di criticità per il 60% degli enti, soprattutto degli enti più grandi, che sono un motore importante di investimenti sul territorio”. Tutte le associazioni delle autonomie locali hanno fatto richiesta per sbloccare i pagamenti sui residui, ovvero risorse disponibili, in parte derivanti da debito, acquisiti da contratti negli anni precedenti. Si tratta di risorse disponibili, fresche, libere. Soldi da poter distribuire sul territorio per fare opere importanti, e dare un contributo all’economia ma che queste regole ci impediscono di farlo”. Per Nascosti (PDL) però: “Si prendono a pretesto per chiedere e ribadire la modifica del patto di stabilità due provvedimenti che stanno nel decreto di legge anticrisi e che riguardano lo sblocco dei pagamenti e lo sblocco del 4% dei residui passivi, anche se in misura non sufficiente, ma come presupposto e come legittimazione della richiesta. Siccome questo è un documento istituzionale e non è un documento politico se ci fosse stato qualche mese in più per poterlo valutare sarebbe stato meglio. Per quel che so nel decreto legge anticrisi c’è già lo sblocco dei residui”. Per Calò (PRC/PDCI/SC): “E’ necessario liberare dai vincoli le autonomie locali, anche e non solo per gestire gli atti di programmazione ma per fare tantissime altre cose. Si deve prendere atto che le istituzioni, gli Enti Locali e la Provincia hanno cercato in questo periodo di recessione di essere un punto di riferimento per i lavoratori e le loro famiglie sia sul versante della protezione sociale che sul versante degli aiuti e sul versante del sostegno ai redditi”. Lensi (PDL), infine, ha ribadito che: “Sarebbe stato necessario un tempo maggiore per poter fare anche un documento differente, magari a settembre. Crediamo che con uno sforzo importante e politico debba essere tenuto di conto anche dalla Giunta per far partire da questo documento un ponte verso una successiva fase di interlocuzione, alla ripresa dei lavori”. (s.s.)