FONDO UNICO PER LO SPETTACOLO: RIPRISTINARE I FINANZIAMENTI
Approvata mozione dal Consiglio provinciale
Con 20 voti a favore e 8 contrari il Consiglio provinciale ha approvato una mozione di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) ed emendata da Lazzerini (Sinistra per la Provincia) che impegna la Giunta Provinciale ad intervenire nei confronti della Presidenza del Consiglio, del Ministro delle Attività e dei Beni Culturali, dei Presidenti della Camera e del Senato e dei Gruppi parlamentari, in modo particolare sui deputati e i senatori eletti in Toscana, affinché siano ripristinati gli stanziamenti per il FUS ai livelli stabiliti dalla legge finanziaria 2007 per il triennio e sottratti al Fondo Unico per lo Spettacolo con la legge finanziaria 2009. “Il fondo unico per lo spettacolo è stato istituito in Italia nel 1985 – ha illustrato Lorenzo Verdi – e da allora ha rappresentato il pilastro economico sul quale si è retta l’attività culturale e artistica nel nostro paese. La novità è stata introdotta dalla legge finanziaria del 2009 che, con un taglio di 200 milioni di euro ha, di fatto, minato tutto il sistema della produzione culturale, artistica e cinematografica e a questi tagli vengono attribuiti la responsabilità e il rischio la chiusura di circa l’80% dei teatri italiani. E se si guarda all’esperienza del teatro del Maggio Musicale, sappiamo bene che questi tagli hanno portato a una problematica rilevante con un mancato trasferimento di circa 3 milioni di euro”. Massai (PDL) si è chiesto: “Quali sono gli effetti di questo taglio sulla Provincia di Firenze? Ci interessa saperlo visto che vi sono una serie di voci che provengono proprio sulla cultura, dalla Regione Toscana, il contributo al progetto investire cultura, che sono stati messi in preventivo ma non sono stato versati. Come per quanto attiene la legge regionale per il sostegno all’educazione e formazione musicale: 111 milioni che non si sono visti. Oltretutto, per Firenze, vi è stato un accordo per 50 milioni al Maggio Musicale. Il Governo si è mosso. La Regione no”. Cordone (Lega Nord) ha evidenziato come: “Su un argomento così importante era importante ascoltare anche il parere dell’assessore alla cultura. Sono convinto che la Signora Fracci avrebbe potuto colmare molti dei nostri dubbi”. Lazzerini ha ribattuto che: “Il problema vive su due livelli. Uno nazionale, che è quello che desta maggiore scalpore, un altro riguarda il Maggio Musicale Fiorentino e le tante proteste messe in atto in questi ultimi tempi. C’è un problema contingente per quanto riguarda il Maggio Musicale. Usando un’espressione fiorentina: il morto è nella bara, perché siamo ormai da anni a rincorrere una programmazione che è fatta di cose rattoppate e, tra l’altro, ritirate fuori con la polvere addosso. Il personale è allo sbando e non c’è più ormai l’ausilio degli stagionali. Siamo di fronte a una mancanza completa di prospettiva, il taglio del Fus è stata la mannaia conclusiva”.