LA SITUAZIONE ALL’AEROPORTO DI PERETOLA
L’assessore Simoni ha risposto ad una domanda d’attualità di PRC/PDCI/SC
Sullo sciopero dei lavoratori dell’aeroporto di Peretola l’assessore al lavoro Elisa Simoni ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC). “L’Amministrazione Provinciale ha seguito l’evoluzione della situazione dell’azienda Aeroporto di Firenze ed il Consiglio provinciale si è già occupato della vicenda e dei difficili rapporti esistenti fra azienda e sindacati. Lo scorso 26 maggio si è tenuto l’ultimo sciopero dei lavoratori (per 24 ore con 41 voli cancellati su 70) che ha registrato un’adesione del 95%. Le motivazioni delle agitazioni sindacali: 4 scioperi negli ultimi 5 mesi erano legate alla volontà aziendale di non trasformare i contratti con un’anzianità superiore ai 36 mesi da tempo determinato a indeterminato, al mancato rinnovo di quelli scaduti (90) e alla decisione di chiudere la biglietteria dello scalo fiorentino. A queste tematiche si sono aggiunte ultimamente la probabile decisione di esternalizzare l’intero ramo d’azienda handling, ovvero il settore servizi a terra: servizio bagagli e assistenza ai clienti, e l’aumento dei carichi di lavoro vista la carenza di personale. Le Organizzazioni Sindacali hanno lamentato l’atteggiamento dell’azienda anche nei confronti di Comune di Firenze e Camera di Commercio. Secondo gli accordi stipulati fra le parti, il ramo d’azienda suddetto avrebbe dovuto essere messo sul mercato al raggiungimento dei 2 milioni di passeggeri. L’azienda invece, avrebbe chiesto ai sindacati di modificare quanto stabilito dando l’opportunità ad AdF stessa di acquisire il ramo d’azienda prima di raggiungere quota 2 milioni di passeggeri. Dietro questa richiesta – ha spiegato l’assessore Simoni riprendendo il parere dei sindacati – ci sarebbe il reale obiettivo aziendale e cioè la trasformazione dell’organico dagli attuali circa 200 addetti a 20/30 unità lavorative amministrative affiancate dagli addetti delle varie ditte esterne impegnate nella gestione. Fra gli argomenti sollevati con forza dai sindacati il fatto che AdF pur non risultando in passivo economico (secondo fonti sindacali l’azienda avrebbe chiuso il 2008 con un utile di circa 4,5 milioni di euro), non retribuisca il premio di produttività e non investa sulle attività di servizio. I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno annunciato il blocco degli straordinari e dei rientri in servizio”. Calò ha ricordato che all’interno di AdF lavorano molte persone ma: “Invece di avviare processi di stabilizzazione si continua ad estarnalizzare e a non preoccuparsi della caduta che le estarnalizzazioni hanno sul versante occupazionale e della qualità dell’offerta dei servizi. C’è poi il problema del mancato pagamento dei contratti integrativi. Non rinnovare i contratti integrativi equivale principalmente a scimmiottare quella parte del Governo e di Confindustria che attacca il contratto nazionale di lavoro, che non riconosce quindi il salario e che comunque tende a frantumare e rendere flessibile l’organizzazione. Lo sciopero, fortemente riuscito, per dire no alle esternalizzazioni, alla precarietà, all’attacco al potere sindacale. Cosa ha cambiato? Non è cambiato niente e quindi verrebbe da chiedersi come mai né il Sindaco di Firenze né la Provincia di Firenze, non intervengono in modo proficuo sulla vicenda”.