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LA DISCARICA SUL LUNGARNO PECORI GIRALDI
L’assessore Crescioli ha risposto ad una domanda d’attualità del PDL

Sulla discarica nel Lungarno Pecori Girardi a Firenze l’assessore all’ambiente Renzo Crescioli ha risposto ad una domanda d’attualità di Baldini, Nascosti, Lensi e Sensi (PDL). “In un primo momento si riteneva che i rifiuti scoperti dai carabinieri del Noe fossero derivanti da vecchi immobili che, invece di essere trasportati a discarica, erano stati interrati poi sono stati disposti dai Carabinieri del Noe due saggi che avrebbero portato alla luce rifiuti speciali. Si tratta, fondamentalmente, di rifiuti da demolizione ma sono previsto nuovi accertamenti su tutta l’area con campionamento effettuati dall’Arpat. La parte superiore dei rifiuti è derivata da demolizione ed erano oggetto dell’appalto; quello che sta sotto non era oggetto dell’appalto, nel senso che erano rifiuti di demolizioni precedenti. Si tratta ora, attraverso l’attuale caratterizzazione, di capire che cosa c’era sotto. Siamo disponibili a discutere della questione nella commissione consiliare competente. Allo stato attuale il verbale è stato trasmesso alla Procura della Repubblica. Vorrei chiarire che non si era creata una discarica in superficie. Erano già state rimosse parti dell’edificio precedente ed era già stata portata via la parte pericolosa cioè l’amianto, il lavoro in corso era un lavoro di ripristino a verde dell’area interessata. L’accusa che viene fatta alla ditta è di avere interrato invece di avere portato a discarica una parte di questo materiale. Si tratta ora di definire quello che c’è sotto a questi rifiuti interrati”. Lensi ha ricordato che: “Questa area del Lungarno fiorentino è un’area difficile. Prima c’era la discoteca Villa Kasar e, negli anni passati, ci furono problemi relativi all’amianto e quindi c’è stata anche una bonifica di questi rifiuti tossici. Il Presidente Renzi, nella precedente amministrazione, l’aveva individuata come luogo di approdo di un bateaux, una piattaforma galleggiante sull’Arno per spettacoli. Non se ne è fatto niente e l’area ha avuto un ulteriore degrado rispetto a quelle che erano le condizioni precedenti e ora ci siamo trovati con un’inchiesta della Magistratura aperta. Quando si accusa la Provincia di non aver controllato la regolarità dei lavori una riflessione è importante: la competenza sulle bonifiche e il controllo delle bonifiche è della Provincia. Prendo atto che fino a prova contraria, e altri accertamenti sono in corso, non ci sono rifiuti tossici ma si è parlato di rifiuti a pochi metri dalle falde acquifere dell’Arno. Credo che questa situazione debba essere oggetto di un più accurato controllo da parte dell’ente Provincia. La mia speranza è che non ci siano rifiuti tossici di precedenti bonifiche in quell’area tormentata che speriamo possa avere un futuro importante visto che si trova lungo l’Arno”.

22/09/2009 16.50
Provincia di Firenze