LA VERTENZA DEI PRECARI DELLA SCUOLA E LE RIPERCUSSIONI IN PROVINCIA
L’assessore Di Fede ha risposto ad una domanda d’attualità di PRC/PDCI/SC
L’assessore alla Pubblica Istruzione Giovanni Di Fede ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) sulla vertenza aperta dai precari della scuola contro le decisioni del Ministero e ripercussione di tali decisioni sulla situazione scolastica in Provincia di Firenze. “La Provincia di Firenze ha subito un taglio di cattedre dell’ordine di 370. Questo non è ancora un numero definitivo perché il numero dell’organico, di fatto, deve essere ancora concluso, ma i numeri sono più o meno questi. Per quanto riguarda la scuola secondaria sono circa 150 le cattedre in meno. A fronte di questo taglio si è verificata una situazione che desta non poche preoccupazioni relativamente al fatto che sono aumentati i numeri nelle classi e non sono poche le classi che hanno un numero superiore a 30 studenti, questo sta provocando reazioni da parte di alcuni docenti, soprattutto negli istituti professionali, preoccupazioni da noi condivise, sull’agibilità e sulla sicurezza nelle scuole. Gli strumenti in mano alla Provincia non sono molti ma, con tutti gli assessori provinciali abbiamo promosso una richiesta alla Regione affinché intervenisse per rispondere alla domanda di 33 nuove sezioni nella scuola dell’infanzia che vorrebberero dire almeno altri 66 posti di lavoro. La Regione Toscana ha dato disponibilità al Governo per affrontare la questione relativa agli interventi anche economici, a sostegno di un numero consistente di precari che si aggira intorno alle 12 mila unità in tutta Italia e verso i quali verrà corrisposta un’indennità di disoccupazione che, comunque, prescinde da questo accordo”. Calò ha sottolineato che quella approvata è: “Una delle riforme più controverse emanate da questo Governo e che provoca un continuo sussulto di popolo. Sussistono problemi sui licenziamenti, la riduzione dei docenti di vario ordine e varia scuola, la riduzione nel comparto Ata e un aumento degli alunni diversamente abili che non possono usufruire di insegnanti di sostegno. Penalizzando la qualità dell’offerta didattica e formativa si svilisce il valore dell’istruzione pubblica come garanzia di pari opportunità a tutti. Pieno sostegno e solidarietà ai lavoratori precari in lotta, alle famiglie e agli alunni che stanno contrastando i processi di smantellamento del sistema di istruzione pubblica”.