LO STATO D’AGITAZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO
L’assessore Simoni ha risposto ad un’interrogazione di PRC/PDCI/SC
L’assessore al lavoro Elisa Simoni ha risposto, in Consiglio provinciale, ad un’interrogazione di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) sullo stato di agitazione dei Vigili del Fuoco della Toscana e sulle iniziative che l’Amministrazione provinciale intende prendere in merito alla vertenza. “Si tratta di una vertenza regionale di cui il Consiglio provinciale si è già occupato nel giugno 2007. Il Comando dei Vigili del Fuoco di Firenze, articolato in sette distaccamenti territoriali, ha un organico di 425 dipendenti. Le organizzazioni sindacali – ha spiegato l’assessore Simoni – ricordano che la sede fiorentina dovrebbe poter contare su 487 operatori. E’ in corso il concorso nazionale per 814 posti, i cui vincitori entreranno in servizio, nella migliore delle ipotesi, fra un anno. Il numero dei nuovi posti viene considerato insufficiente dalle organizzazioni sindacali che sottopongono all’attenzione anche la situazione dei cosiddetti vigili “discontinui” di fatto lavoratori precari già formati che costano all’amministrazione più di un dipendente a tempo indeterminato. Per l’assunzione di questi lavoratori però non ci sarebbero fondi. I sindacati sottolineano che la struttura è fortemente centralizzata mentre occorrerebbe prendere in considerazione una riorganizzazione improntata ad un reale decentramento. Le carenze di personale e di bilancio impediscono, oltre al rinnovo delle attrezzature e dei mezzi, anche la formazione continua degli operatori. Quest’ultimo aspetto va a toccare elementi fondamentali come la sicurezza non solo di chi opera ma anche di chi beneficia dell’intervento. Con le recenti emergenze del terremoto in Abruzzo e l’incidente di Viareggio gli organici sono stati sottoposti a turni di 12 ore. I sindacati proporranno alla Regione Toscana un Piano per rilanciare il ruolo dei Vigili del fuoco su tre punti: protezione civile, antincendi boschivi e soccorso sanitario”. Per Calò: “Questa è una vertenza particolare, mi sarebbe piaciuto che la Provincia potesse sollecitare l’ente superiore, cioè la Regione, su quelle questioni che riguardano la protezione civile, la questione sulla propensione degli incendi boschivi e la protezione sanitaria, ivi compresa la questione degli organici perché comunque l’elemento di scontro noi potremmo averlo se potesse diventare dirimente anche nella conferenza Stato – Regione”.