IL RISCHIO POSTI DI LAVORO ALLA ESEDRA DI CALDINE (FIESOLE)
L’assessore Simoni ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di PRC/PDCI/SC
I problemi occupazionali alla Esedra delle Caldine (Fiesole) sono stati affrontati in consiglio provinciale con una domanda d’attualità del gruppo PRC/PDCI/SC alla quale ha risposto l’assessore al lavoro Elisa Simoni. L’azienda – ha spiegato l’assessore Simoni – produce dal 1998 impianti di illuminazione per negozi, occupando 90 dipendenti. L’azienda verrà assorbita dalla storica azienda Targetti Poulsen che già detiene la maggioranza delle quote societarie. L’accordo sindacale prevede che dal prossimo primo ottobre i lavoratori passeranno alla nuova società, alle migliori condizioni previste dagli accordi vigenti in Targetti. La paventata riorganizzazione del gruppo con individuazione di esuberi non ci sarà. Il momento di difficoltà attuale, dovuto alla crisi e alla flessione del fatturato sarà affrontato con il ricorso ad un trimestre di CIGO. Con l’ingresso dei dipendenti Esedra, il gruppo Targetti conterà a Firenze su un organico di circa 400 addetti. Con la fusione, Targetti diviene il terzo gruppo metalmeccanico della Provincia di Firenze dopo Nuovo Pignone e Galileo. Calò ha sottolineato che: “Questa è l’ennesima scomposizione del mercato provinciale fiorentino che, ancora una volta, taglia i posti di lavoro. L’assessore ci ha detto che nessuno ci rimette, ma se si fa un giro fuori dai cancelli dell’Esedra, si può facilmente verificare la tensione, la preoccupazione che i lavoratori hanno in quello stabilimento. E quando c’è una preoccupazione che riguarda il presente e il futuro credo che occorra preoccuparsi. Che senso hanno i tavoli istituzionali, che senso hanno i patti istituzionali, che senso hanno quelle norme o quelle clausole che vincolano le associazioni imprenditoriali laddove ci sono innovazioni, o trasformazioni o allargamento d’impresa? Dovremmo farci carico di quella preoccupazione che hanno i lavoratori perché sono gli stessi sindacati che guardano con molta diffidenza a questo inglobamento, perché ovviamente si perdono posti di lavoro. Chiediamo che venga riconvocato quel tavolo istituzionale, quel tavolo politico fra le parti, per misurare il grado di responsabilità sociale che hanno le imprese”.