IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE E LE DICHIARAZIONI DELL’ANCE
L’assessore Gamannossi ha risposto ad un’interrogazione di Nascosti e Sensi (PDL)
Sulle dichiarazioni dell’ANCE (associazione nazionale costruttori edili) e il Piano territoriale di coordinamento provinciale che dovrebbe essere illustrato per poter aprire un dibattito sull’urbanistica e sulle gestione del territorio l’assessore alla Pianificazione territoriale Marco Gamannossi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad un’interrogazione di Guido Sensi e Nicola Nascosti (PDL). “Il piano fu redatto nel ‘98 ed è quindi evidentemente che necessita di un riallineamento sostanziale alle esigenze contemporanee e contingenti e anche future del disegno del territorio. Mi preme sottolineare l’importanza del piano territoriale di coordinamento come punto di riferimento primario che deve vedere la Provincia come istituzione fondamentale per leggere le dinamiche di sviluppo dell’area vasta e i meccanismi intercomunali. A oggi – ha spiegato Gamannossi – è stato predisposto un cronoprogramma per la revisione del piano territoriale che partendo da una riunione plenaria con tutti i sindaci di tutta la Provincia di Firenze prevede, in seguito, incontri strutturati per sistemi omogenei, in modo tale da approfondire i vari temi e tutti gli aspetti relativi ai singoli territori e aree. Il sistema Mugello, la Valdisieve, il Circondario empolese-valdelsa, il Chianti e l’area fiorentina. A seguito di questo passaggio avremo le consultazioni per la Vas e poi potremo iniziare il percorso che ci porterà all’adozione e approvazione del piano oggetto di revisione”. Sensi ha ribattuto che: “L’interrogazione nasceva da una dichiarazione del Presidente toscano degli edili che aveva affermato che il blocco del piano strutturale di Firenze danneggia non solo le grandi opere, si pensa solo alla Fiorentina, ma anche tante altre opere in cantiere e questa situazione è subita da tantissimi costruttori e tantissimi cittadini. Riguardo proprio il progetto di Cittadella Viola il Sindaco Renzi non ha detto chiaramente dove verrà collocato lo stadio ma, evidentemente, questa decisione di tornare a Castello investe anche il parco della Piana, previsto dal nostro PTCP. Conoscendo Renzi come persona fantasiosa, e sapendo che si occupa di urbanistica a Firenze, penso che il nostro PTCP debba inseguire la fantasia politica del nostro sindaco. Noi ancora non conosciamo le idee della nuova amministrazione e questo non è solo un fatto tecnico. Il piano strutturale è anche un fatto politico. Quindi sapere politicamente cosa ne pensa la Giunta su tantissime cose importanti che investono il nostro PTCP e come intende poi governare queste Conferenze di servizi con i comuni è molto importante per noi”.