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IL TURISMO SOFFRE ANCORA MA TORNANO GLI AMERICANI
Meno 4,85% in agosto, dopo le flessioni di giugno e luglio – Dati in linea con il trend generale – in aumento anche francesi e scandinavi – Bene il ‘fai da te’, agriturismo ‘raffreddato’.
Dopo la ‘gaffe’ coi tedeschi disdette per il 15% degli operatori.

Turisti a Firenze

Ancora in negativo i rilevamenti effettuati dai Centro Studi turistici per conto di Provincia e APT sull’andamento dei flussi nel periodo giugno-agosto.
Certo la tendenza non può essere considerata una sofferenza tipica dell’area, ma è perfettamente in linea con gli andamenti che si registrano a livello nazionale e regionale, dove assistiamo ad una generalizzata diminuzione dei flussi nelle città d’arte e in alcune tipologie ricettive dell’offerta agrituristica. Tuttavia, alla luce dei risultati emersi, si rilevano alcuni elementi da non sottovalutare.
Il primo è la persistente flessione di turisti in giugno (-4,64%) e luglio (-4,53%), verificatasi maggiormente nelle strutture del comparto alberghiero ed agrituristico. Il secondo è la discesa delle prenotazioni per il mese di agosto (-4,85%), che potrebbe essere attenuata dalle scelte “last minute” di una consistente quota di domanda.
Arrivano però anche segnali positivi dall’estero: viene registrato un aumento di turisti statunitensi, scandinavi e francesi.
Certo l’andamento del trimestre giugno-agosto non consentirà di recuperare le perdite dei mesi precedenti: ormai le statistiche sui flussi e sui fatturati delle aziende alternano aumenti sostanziosi a pesanti cadute. Però un movimento nella domanda estera, soprattutto americana, si intravede, grazie al miglioramento degli indicatori dell’economia statunitense. Nei prossimi mesi è probabile che qualche segnale di recupero arrivi anche dalla Germania, principale mercato di riferimento dell’area. Intanto però, sembra le preoccupazioni sollevate dopo l’incidente diplomatico verificatosi nel mese di luglio abbiano trovato un parziale riscontro sul mercato: il 15,25% degli operatori intervistati ha registrato annullamenti di prenotazioni.
Senza il contributo dei tedeschi e degli statunitensi sarà difficile parlare di vera ripresa.
In questo momento gli operatori si confrontano con una domanda debole, che cerca soprattutto un buon rapporto qualità-prezzo. L’incremento dei prezzi degli ultimi anni ha evidenziato una politica di marketing sbagliata. La dimostrazione è la modifica delle scelte di consumo dei turisti: una maggiore tenuta delle strutture extralberghiere, una diminuzione della durata del soggiorno, il forte sviluppo dell’autorganizzato.
La domanda del periodo, rispetto ai valori dello scorso anno, registra una lieve flessione di turisti italiani, con una parallela diminuzione della domanda straniera.
Sul risultato dei flussi stranieri pesano sicuramente i dati negativi dei tedeschi, ma un segnale di rallentamento si registra anche dal mercato giapponese, austriaco e svizzero, mentre aumenta la domanda proveniente dai Paesi Scandinavi, dall’Olanda e dalla Francia. Importanti segnali di un’inversione di tendenza si registrano anche per i flussi statunitensi.
Un’ultima annotazione è riferita all’agriturismo, che si avvia verso una stagione di assestamento rispetto alla crescita tumultuosa del recente passato. L’ulteriore salto in avanti del numero di aziende conferma che il prodotto campagna/rurale è ancora ambito, ma i risultati di questo monitoraggio fanno emergere chiaramente le prospettive di una crescita “raffreddata”.
Complessivamente il consuntivo del mese di giugno ha chiuso con un calo del 4,64%. La tendenza negativa ha coinvolto principalmente il comparto alberghiero (–5,21%) e agrituristico (–5,94%). Più attenuata la flessione del comparto extralberghiero (–1,50%). Quasi omogeneo l’andamento delle aree territoriali: –4,08% la città, –5,43% gli altri comuni della provincia.
Per il mese di luglio la tendenza è del –4,53%, con una maggiore incidenza per il comparto agrituristico (–5,16%) e alberghiero (–4,96%). Negativo anche l’andamento dell’extralberghiero (-2%). A fronte di un –4,42% della città la flessione negli altri comuni tocca il –4,63%.
Per il mese di agosto le previsioni degli operatori appaiono ancora negative: –4,85%, con una maggiore incidenza per il comparto alberghiero (–5,57%) e delle strutture agrituristiche (–4,69%). Le strutture extralberghiere dovrebbero segnare una diminuzione del –2,70%. Tendenzialmente uniforme l’andamento delle aree territoriali: –4,90% la città e –4,46% gli altri comuni della provincia.
La rilevazione è stata effettuata nel periodo 18-23 luglio ed è stata condotta con interviste telefoniche ad un campione significativo di operatori delle strutture ricettive, opportunamente distribuito nelle aree del territorio provinciale.

Andamento del mese di giugno 2003
L'ottimismo degli operatori per un avvio di stagione improntato alla ripresa, non ha trovato riscontro nel risultato del consuntivo. Secondo le indicazioni degli intervistati giugno ha chiuso con un passivo del -4,64%. Parallelamente è aumenta la sfiducia degli operatori che contavano di recuperare le posizioni di mercato durante i mesi estivi della stagione turistica 2003. La negatività del periodo si è manifestata essenzialmente nel comparto alberghiero, che ha messo a segno un -5,21%, e in quello agrituristico che ha toccato il –5,94%. A questi valori si è contrapposta invece una flessione più attenuata dell’extralberghiero (–1,50%).
La disaggregazione del risultato delle strutture alberghiere, mette in evidenza una difficoltà generalizzata indipendentemente dal livello di classificazione: -3,75% per gli alberghi a 1 stella, -6,56% per quelle a 2 stelle, -3,83% per quelle a 3 stelle, -5,50% per le 4 stelle e –7,50% per le 5 stelle.
Se osserviamo le tendenze delle diverse aree territoriali, i dati di giugno confermano le difficoltà generalizzate del periodo: -4,08% per la città e -5,43% per gli altri comuni della provincia. In generale emerge la preoccupazione degli operatori per la mancata ripresa del settore, specialmente per quelli dislocati nelle diverse località provinciali.

Andamento del mese di luglio 2003
Anche se solitamente il mese di luglio non ha mai fatto registrare risultati eclatanti, il periodo ha segnato un’ulteriore battuta di arresto. Secondo le indicazioni degli intervistati il periodo ha chiuso con un passivo del -4,53%, imputabile essenzialmente alla difficile situazione del mercato. La negatività del periodo si manifesta con una maggiore incidenza nel comparto agrituristico (-5,16%), seguito dalla flessione dell’alberghiero (-4,96%). In diminuzione anche il movimento turistico delle strutture extralberghiere (-2%).
L’analisi dell’andamento dei flussi nel comparto alberghiero indica chiaramente che i movimenti del periodo hanno preferito le strutture ad elevata classificazione. Infatti, non si registrano variazioni nelle strutture a 5 stelle, mentre sono del -5,25% per quelli a 4 stelle, del –4,39% per quelle a 3 stelle, del –6,56% per quelle a 2 stelle e del -3,75% per gli 1 stella.
A livello territoriale la distribuzione del dato riporta flessioni del –4,42% per la città e del –4,63% per gli altri comuni della provincia.

Le previsioni per il mese di agosto 2003
Per il mese di agosto 2003, dalle indicazioni degli operatori traspare ancora un certo pessimismo. La variazione attesa dovrebbe attestarsi al -4,85% rispetto ai valori registrati lo scorso anno. E’ l’alberghiero a segnalare le aspettative peggiori (-5,57%), seguito dall’agriturismo (-4,69%). Aumentano anche le difficoltà dell'extralberghiero (-2,70%).
Complessivamente tutti i livelli di classificazione delle strutture alberghiere riportano valori negativi.
La composizione della domanda del periodo
Le segnalazioni degli operatori sulle diverse nazionalità della domanda del periodo, confermano una prevalenza di turisti stranieri: 63% contro il 37% della componente italiana.
Le dichiarazioni degli operatori sulle diverse nazionalità della domanda turistica del periodo, confermano alcune considerazioni espresse nelle pagine precedenti. In generale si registra una diminuzione dei flussi europei: lo sostiene il 47,46%% degli intervistati, contro il 22,03% che li indica in aumento e il 30,51% che li giudica invariati.
Più netto invece il giudizio sui flussi americani, per i quali da più parti sono giunte segnalazioni di un’inversione di tendenza, con esplicito riferimento a turisti individuali.
Per quel che riguarda la composizione della domanda straniera, le nazionalità più affidabili risultano: statunitense (segnalata dal 24,49% degli intervistati), francesi (14,30%), britannica (12,25%), tedeschi (10,20%), olandesi (10,20%) e giapponesi (8,16%).

Nazionalità prevalenti Val %
USA 24,49
Francesi 14,30
Britannici 12,25
Tedeschi 10,20
Olandesi 10,20
Giapponesi 8,16
Spagnoli 6,12
Scandinavi 6,12
Belgio - Lussemburgo 6,12
Paesi Est 2,04
Totale 100,00

06/08/2003 13.02
Provincia di Firenze