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INCUBO PM10 NELL’AREA METROPOLITANA, APPARATI SOFISTICATI PER INTERVENIRE SUL TRAFFICO E SULLE CALDAIE PER IL RISCALDAMENTO
Oggi a Palazzo Medici Riccardi un confronto fra gli amministratori pubblici e le aziende specializzate nella riduzione dell’inquinamento atmosferico

Si è svolto oggi nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi un convegno dal titolo “Esperienze avanzate di riduzione delle polveri sottili: le strategie e i migliori esempi da seguire per il risanamento della qualità dell’aria nell’area metropolitana fiorentina”. Si è trattato in realtà di un’intera giornata di studio organizzata dalla Provincia di Firenze in cui specialisti del settore e amministratori pubblici si sono confrontati su un tema di grande attualità quale quello delle polveri sottili (PM 10 e PM 2,5). In mattinata, dopo le presentazioni iniziali affidate all’assessore all’ambiente della Provincia di Firenze di Renzo Crescioli, e a Sergio Gatteschi, Presidente della sezione toscana dell’organizzazione ambientalista “Amici della Terra” e organizzatore dell’evento, si è aperta la prima sessione dell’incontro.

Marco Chini (Arpat), Furio Forni, per la Regione Toscana (progetto Patos), Paolo Giambini ed Ennio Carnevale per il dipartimento di energetica della facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze (progetto MoDiVaSET) hanno diffuso i dati che riguardano la situazione nell’area metropolitana fiorentina. Il traffico e il riscaldamento sono i veri responsabili, soprattutto nella stagione invernale, del superamento della soglia di 50 µg/m3. Il maggiore contributo alla risoluzione del problema può essere attualmente offerto dalla messa a punto di apparanti, sempre più sofisticati, per la rimozione del particolato fine e ultrafine. Tra questi merita particolare attenzione il progetto dell’ingegner Arturo Colamussi, inventore del filtro antiparticolato per gli autobus a combustione Diesel installato con successo sui mezzi del servizio di trasporto pubblico dei comuni di Bologna, Ferrara, Roma e Torino.

I suoi filtri per bus alimentati a gasolio permettono di trattenere il 99,9% delle particelle ultrafini, che sono 100 volte più piccole delle famigerate Pm10.

Gli interventi sulle emissioni dei bus assumono una particolare importanza nel quadro delle strategie di contenimento delle polveri sottili, anche perché - ad esempio - un veicolo diesel Euro 0 emette una quantità di polveri (PM10) che è centinaia di volte superiore (secondo massa e cilindrata) a quella prodotta da un'auto catalizzata.

“Rispetto ad altri tipi di filtro già in commercio – spiega Colamussi – il “Progetto Blu” presenta caratteristiche di efficienza molto più elevate, sia per quanto concerne le polveri ultrafini, sia per quanto riguarda la capacità di trattenere con notevole efficienza altri tipi di sostanze organiche contenute nei gas di scarico dei diesel, fra cui gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) altamente cancerogeni che i filtri a rigenerazione non sono in grado di trattenere. In più garantisce l’assenza totale di emissioni secondarie, proprie invece dei sistemi a rigenerazione”.

02/10/2009 16.59
Provincia di Firenze