I LAVORATORI PRECARI DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE RIUNITE DI CASTELFIORENTINO
L’assessore Di Fede ha risposto, in Consiglio, ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC)
Il presidio dei 6 lavoratori precari di fonte alla sede delle Pubbliche Assistenze Riunite di Castelfiorentino contro le decurtazione di personale e di orario di lavoro nell’ambito dei servizi di accompagnamento di soggetti portatori di handicap è stato al centro di una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) alla quale ha risposto l’assessore ai Rapporti col Consiglio Giovanni Di Fede. “Si tratta di 6 persone con un rapporto a tempo determinato e con una situazione che si protrae da circa 10 anni. In seguito all’intervento del sindacato la Regione Toscana ha dichiarato la propria disponibilità a mettere in campo delle risorse che saranno erogate sulla base di presentazione di progetti che coinvolgono direttamente il personale e la Pubblica Assistenza. La stessa Pubblica Assistenza precisa che il personale volontario non viene utilizzato, non viene impiegato per servizi di trasporto, ma si fa ricorso sempre e comunque a personale della Pubblica Assistenza che ha particolari specializzazioni e mansioni essendo spesso un servizio delicato che richiede specifiche competenze. Le Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli - ha aggiunto l'assessore Di fede - hanno comunque firmato un protocollo d’intesa con le organizzazioni sindacali, con le quali si impegnano a garantire i livelli di occupazione della Pubblica Assistenza. Mai si è parlato di licenziamenti. Si tratta di rinnovare 6 contratti a tempo determinato, il ripristino delle ore di lavoro e il reintegro dello stipendio. In seguito all’accordo che prenderà forma nei prossimi giorni lo stipendio decurtato sarà comunque reintegrato, fin dal primo ottobre. L’Amministrazione provinciale di Firenze ha un ruolo di vigilanza e rispetto di questo protocollo e questo accordo e quindi svolgerà questa funzione di controllo e di intervento qualora non ci siano le condizioni per rispettarle”. Calò ha ricordato che: “Sui 6 lavoratori a tempo determinato c’è stata una presa di posizione unanime del tessuto politico, del tessuto sociale. C’è un problema tra enti. Prima questi lavoratori erano alle dipendenze di una cooperativa sociale poi, successivamente, della Croce Rossa e ora sono alle Pubbliche assistenze riunite che svolgono sempre i servizi di trasporto sociosanitario, per conto dell’A.S.L. 11 la cui convenzione è stata recentemente rinnovata. Voglio vedere con che modalità i lavoratori a tempo determinato ritroveranno una loro collocazione. Vorrei vedere quali saranno le soluzioni per il pregresso economico e giuridico che hanno i lavoratori. C’è un segnale: si trasforma il terzo settore come luogo di sfruttamento e del precariato con l’aggravamento di vedere comportamenti talvolta leggeri da parte degli enti pubblici. La vicenda dei lavoratori delle Pubbliche Assistenze pone la necessità, anche politica, di avere verso i lavoratori del terzo settore un atteggiamento di pari dignità rispetto agli altri settori”.