CALÒ E VERDI (PRC/PDCI/SC) SULLA NOMINA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE (P.O.): CRITERI E PROCEDURE
Presentata interrogazione
Nell’ambito della Provincia di Firenze – caso piuttosto singolare nel panorama delle grandi amministrazioni locali – le Posizioni Organizzative assumono rilevanti funzioni, che rientrano nelle prerogative dei Dirigenti: quali il rilascio di permessi, autorizzazioni, concessioni, pronunce di compatibilità ambientale etc., così che tali figure divengono essenziali per il funzionamento degli uffici e dei servizi.
Si evidenzia quindi come nella Provincia di Firenze il conferimento degli incarichi di Posizione Organizzativa riveste un’importanza pari a quello della nomina dei Dirigenti.
Trattandosi tuttavia di funzioni di esclusiva titolarità dei singoli Dirigenti, rientra nei principi elementari del diritto che il conferimento dell’incarico di Posizione Organizzativa debba avvenire attraverso un atto del Dirigente titolare delle funzioni medesime, mediante il quale viene individuato – seppur secondo criteri di valutazione prestabiliti – il dipendente a cui delegare in via fiduciaria l’esercizio delle funzioni in questione. Tanto che i criteri fissati con delibera della Giunta Provinciale n. 190 dell’8 settembre 2009, che confermano sostanzialmente quelli fissati con la precedente delibera G.P. n. 223 del 23 giugno 2005, recitano testualmente: “…ciascun incarico è conferito dal Dirigente della struttura nel cui ambito è costituita la posizione organizzativa, sentita la Direzione Centrale di riferimento, e dal Direttore Generale per le strutture di sua competenza …”;
Nondimeno con Delibera n.173 del 28 luglio scorso, parallelamente al nuovo organigramma dell’Ente, la Giunta ha approvato, su proposta dal nuovo Direttore Generale, una modifica del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e Servizi che accentrando i poteri in questa figura, ha tolto ogni riferimento al potere di conferire gli incarichi di Posizione Organizzativa ai Dirigenti, cassando la lett. g) al comma 2 dell’art. 11 ma senza disporre diversamente;
Per completare l’opera o forse per rimediare ad una svista, il Direttore Generale ha poi proposto alla Giunta un’ulteriore modifica di Regolamento, approvata con successiva Delibera n.189 dell’8 settembre, con cui egli si è attribuito il potere di conferire i suddetti incarichi, e pertanto in evidente contrasto con le elementari regole del diritto, con il TUEL, con lo Statuto e con il CCNL.
Resta il fatto però che l’atto dirigenziale n. 3391 del 30 settembre 2009 “Attribuzione incarichi di posizione organizzativa e alta professionalità” richiama in premessa la delibera G.P. n. 190/2009, che conferma i precedenti criteri;
Inoltre negli atti di attribuzione delle P.O., non si fa minima menzione di proposte pervenute dai singoli Dirigenti interessati, né di consultazioni con i Coordinatori di Dipartimento lasciando presupporre che tali attribuzioni siano state effettuate ad esclusiva scelta del Direttore Generale.
Riguardo alla “pesatura” delle singole P.O., ovvero alla retribuzione accessoria che compete al titolare dell’incarico, essa non è stata preventivamente dichiarata nell’avviso di selezione del 9 settembre, ma è stata esplicitata soltanto con i singoli atti di attribuzione delle Posizioni lasciando il ragionevole dubbio di pesature effettuate ad personam dal Direttore Generale, facendo egli stesso parte del Nucleo di Valutazione.
Ciò premesso i consiglieri provinciali del PRC/PDCI/SC Andrea Calò e Lorenzo Verdi interrogano il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per conoscere:
1. come si conciliano i criteri fissati dalla delibera n. 190/2009 con le procedure concretamente adottate per l’attribuzione delle P.O. nell’ambito dei diversi uffici e servizi dell’Amministrazione Provinciale;
2. come sono stati valutati gli elementi necessari alla “pesatura” delle P.O., e attraverso quali considerazioni di ordine generale e specifiche per ogni singolo servizio si è giunti a decidere in merito;
3. qual è stato il grado di coinvolgimento dei singoli dirigenti nella valutazione delle candidature alla attribuzione di P.O., se siano stati considerati gli orientamenti e le preferenze dai medesimi espressi, ovvero se gli stessi dirigenti abbiano partecipato, e in quale forma, alla valutazione delle domande presentate.
Andrea Calò Lorenzo Verdi