I PROBLEMI PER I LAVORATORI DEL SETTORE INSTALLAZIONI TELEFONICHE
L’assessore Di Fede ha risposto ad un’interrogazione di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC)
Lo sciopero dei lavoratori delle istallazioni telefoniche contro il piano Telecom è stato al centro di un’interrogazione dei consiglieri Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) alla quale ha risposto l’assessore ai rapporti col Consiglio Giovanni Di Fede. “Il settore telefonia, istallazione e reti telefoniche occupa in Provincia di Firenze circa 5/600 addetti. Di questi circa 200 sono impiegati nelle aziende più grandi: Sirti, Mazzoni, Ciet e altri. Il 24 luglio era stato indetto uno sciopero nazionale per ottenere l’annullamento delle gare al massimo ribasso, indette da Telecom Italia, per l’assegnazione degli appalti relativi alla lavorazione sulla rete. I lavoratori del settore – ha spiegato l’assessore Di Fede – sono tornati a scioperare lo scorso 11 settembre, contro il piano di Telecom, che intende abbassare ulteriormente i costi del 20%, decisione che provocherebbe un danno notevole alle aziende. I sindacati temono che si possa concretizzare, conseguentemente, un’attivazione di procedure di mobilità, con ricadute numericamente consistenti. I sindacati nazionali hanno contattato il Governo, attraverso il Ministero dello Sviluppo economico. Le organizzazioni sindacali sottolineano anche i rischi per la qualità del servizio legati alle determinazioni di Telecom. Continueremo a seguire con particolare attenzione questa situazione”. Calò ha sottolineato che: “La questione della vertenza aperta nel settore istallazione telefonica ha un respiro nazionale e una ricaduta anche sul territorio di Firenze. Per ciò che riguarda Sirti, Mazzoni e Ciet il problema l’abbiamo già segnalato così come è stato chiaro il conflitto sindacale predisposto dalla Fiom, dalla Fim, e dalla Uim per ciò che riguarda le istallazioni telefoniche. Telecom fa un’operazione che è solamente volta al risparmio, e questo risparmio avviene contro le occupazioni e prevedendo un abbassamento forte dei costi per ciò che riguarda le istallazioni e servizio riparo. Quindi si mortificano i livelli occupazionali e si offrono meno servizi all’utenza, la quale utenza invece continua a pagare dei costi esosi sulle istallazioni”.