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LA RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE ALLA ELI LILLY DI SESTO FIORENTINO
L’assessore Di Fede ha risposto ad un’interrogazione di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC)

La riorganizzazione aziendale alla Eli Lilly di Sesto Fiorentino è stata al centro di un’interrogazione di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) alla quale ha risposto l’assessore ai Rapporti col Consiglio Giovanni Di Fede. “La multinazionale farmaceutica che conta 39.140 dipendenti ha annunciato, lo scorso 14 settembre, un piano di riorganizzazione che comporterebbe 5.500 esuberi. Esuberi che vanno considerati a livello mondiale. Quindi non ancora specificati per sede produttiva. La Lilly Italia è un’affiliata dell’americana Eli Lilly and Company di Indianapolis. A Firenze sono occupati 963 dipendenti: 600 tra produzione e amministrazione e 360 informatori scientifici. Nel piano, da realizzarsi nei prossimi due anni, verrebbero previsti un taglio di spese pari a un miliardo di dollari, la creazione di 5 macroaree organizzative: oncologia, diabete, mercati consolidati, mercati emergenti e veterinaria e un centro di eccellenza per ricerca e sviluppo. Cinque manager si occuperanno delle relative aree. La sede italiana, a Sesto Fiorentino, sta vivendo un momento di espansione con il varo del nuovo stabilimento ad alta tecnologia. Lo stabilimento, il più grande di prodotti biotecnologici in Italia, destinato a sostituire l’attuale, produrrà insulina dal prossimo 12 ottobre. Le organizzazioni sindacali che si stanno confrontando con l’azienda sulla turnazione del nuovo orario di lavoro e hanno richiesto un incontro specifico sulle tematiche suddette. I manager aziendali hanno anticipato che entro fine anno verrà stilato un business plan mondiale che svelerà se l’Italia è interessata alla riorganizzazione. La realtà di Lilly Italia è valutata finora positivamente. Gli investimenti sono stati confermati – ha concluso l’assessore Di Fede – ma l’azienda non ha escluso che la parte amministrativa che conta circa 200 lavoratori a Sesto Fiorentino possa essere interessata dalla riorganizzazione. In questo caso i sindacati hanno proposto una riconversione professionale da figura amministrativa a produttiva su base volontaria”. Calò ha ricordato come: “E’ stata inaugurata questa superfrabbrica, definita la cittadella dell’insulina, ma non sono ancora chiari né i piani di sviluppo, né tanto meno la modalità della riconversione degli stabilimenti. Le organizzazioni sindacali, tra l’altro era già intervenuta la Filcem, avevano chiesto di mettere subito in rubrica un incontro per capire cosa succede. Questo incontro, a tutt’oggi, non è mai avvenuto, nonostante che durante l’inaugurazione della cittadella dell’insulina oltre alle presenze di Letta, Sacconi e Rotondi c’era anche Gentile che è il Presidente della Confindustria. Chiediamo un atto di responsabilità e che si convochi il tavolo con le parti sociali che hanno il diritto, al di là dei tempi aziendali, di conoscere lo sviluppo dell’azienda”.

09/10/2009 11.57
Provincia di Firenze