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IL MANCATO ACCORDO ALLA GINORI
L’assessore Simoni ha risposto ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC)

La mancata ratifica dell’accordo da parte della RSU della Ginori di Sesto Fiorentino è stata al centro di una domanda d’attualità dei consiglieri Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) alla quale ha risposto l’assessore al lavoro Elisa Simoni. “Come avevo anticipato nel precedente Consiglio, l’8 ottobre scorso si è tenuto in Provincia il tavolo procedurale a cui ho preso personalmente parte insieme alla Dott.ssa Carmen Toscano, anche al fine di superare le difficoltà tra le parti trattanti che si erano manifestate precedentemente. Il tavolo – ha spiegato l’assessore Simoni – ha elaborato una proposta di verbale d’accordo firmata da tutte e tre le organizzazioni sindacali e relativa alla messa in mobilità volontaria di un massimo di 17 lavoratori. La proposta prevedeva come unico criterio quello della non opposizione per individuare i lavoratori da collocare in mobilità e un incentivo all’esodo da corrispondere in tre rate di pari importo con cadenza mensile, la prima delle quali entro 60 giorni dalla risoluzione effettiva del rapporto di lavoro. La firma dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali era vincolata all’introduzione nella bozza di accordo di due condizioni: la prima che l’accordo fosse sottoposto alla consultazione dei lavoratori dell’azienda. La seconda che, nell’ipotesi in cui l’assemblea dei lavoratori non avesse approvato i contenuti della proposta, le parti si impegnavano a firmare un verbale di mancato accordo entro e non oltre il 16 ottobre”. Calò si è detto: “Non stupito dal risultato che i lavoratori della Ginori hanno manifestato. Anche perché la RSU della Ginori aveva già manifestato la propria insofferenza proprio sull’aspetto dell’incontro che toccava la parte più rilevante della trattativa cioè la tutela dei contratti a termine e di conseguenza la salvaguardia dei livelli occupazionali della Ginori. Sulla questione della mobilità l’RSU ha sempre scelto una strategia: nessuno rimanga fuori dalla crisi, nessuno rimanga senza tutele. Al di là delle competenze chiediamo all’Assessore se può operare per una soluzione della vertenza secondo le richieste dei lavoratori che hanno bocciato quell’ipotesi referendaria e che dichiarano che nello stabilimento nessuno si sacrifica, visto che c’è una crisi molto forte e che a pagarla non vogliono essere sempre i lavoratori soprattutto e chi ha meno tutele”. Rispetto all'ultimo punto evidenziato dal consigliere Calò, l’assessore Simoni ha precisato che ha molto rispetto sia dei lavoratori che dei loro rappresentanti. “Non sta a me giudicare se l’accordo era accettabile o meno; sicuramente era uno dei migliori proposti negli ultimi anni. Credo molto nella democrazia rappresentativa e nel ruolo dei sindacati che rappresentano per me il punto di riferimento nelle trattative in quanto rappresentanti degli interessi dei lavoratori. Tengo a rimarcare nuovamente che sono state le stesse organizzazioni sindacali a chiedere esplicitamente di inserire nella proposta di verbale l’accordo che, qualora vi fosse stata un’espressione negativa da parte dei lavoratori, non ci sarebbero state ulteriori convocazioni del tavolo procedurale”.

20/10/2009 14.57
Provincia di Firenze