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IL TAGLIO DEL BOSCO A GUALDO SUL MONTE MORELLO
L’assessore Pietro Roselli ha risposto ad una domanda d’attualità di Marco Cordone (Lega Nord)

Sull’illecito taglio del bosco nella zona di Gualdo a Monte Morello l’assessore all’agricoltura Pietro Roselli ha risposto ad una domanda d’attualità di Marco Cordone (Lega Nord). “Non si tratta di un illecito – ha spiegato l’assessore Roselli – ma di un’operazione straordinaria di recupero e di risanamento del bosco, per la riduzione del rischio incendi, limitando la grande quantità di piante esistenti ormai deperienti e prossime al crollo, e per la quale si è attivata la Provincia con finanziamenti strutturali per 60 mila euro. La ditta alla quale sono stati affidati i lavori, a mezzo di gara, è la ditta Wood Energy di Fedele Matteo di Colle Val d’Elsa. I lavori hanno avuto inizio il 20 di aprile, sono stati poi sospesi dai responsabili del servizio foreste della Provincia il 26 agosto perché durante il controllo sono state rilevate alcune difformità di lavori rispetto all’esecuzione come da progetto. L’eventuale danno ambientale, in ordine alla pista che hanno realizzato per raggiungere le piante tagliate, non è stato ancora quantificato o riscontrato in quanto il corpo Forestale dello Stato non ha concluso la relazione in ordine a quanto può ammontare questo danno ambientale che è una forma di contravvenzione che si applica quando uno lascia i segni del carro o del trattore per raggiungere il bosco. La Provincia, indipendentemente dal danno, ha già ordinato il ripristino della situazione originaria anche se, bisogna dire che la ditta ha eseguito solo parziali irregolarità che non era possibile prevenire da parte degli operatori dell’Ente perché era il periodo di maggiore allertamento per gli incendi boschivi. Complessivamente l’operazione sul bosco di Monte Morello è un’operazione ben fatta. Si tratta di rinnovare radicalmente quel bosco perché ci sono alberi piantati 50 anni fa ed oltre il 50% delle piante si stanno seccando e questo costituisce un grave e continuo pericolo di incendi, oltre al fatto che si tratta di alberi che non sono di tipo autoctono rispetto a quel tipo di bosco”. Soddisfatto si è detto Cordone: “Ritengo, comunque che l’illecito ci sia stato comunque visto che questo lavoro è andato oltre i compiti che erano stati assegnati alla ditta. Non sono state chiarite tre richieste che erano state presentate nella domanda d’attualità: la ragione sociale della ditta, le modalità dell’appalto e la domanda finale, chi ci risarcirà del danno ambientale subito? Domane che attendono ancora risposte”.

27/10/2009 14.23
Provincia di Firenze